Sport

1 minuto e 38 secondi di lettura

Sono almeno una dozzina gli ultrà di Genoa e Samp nel mirino dei poliziotti della Digos per gli scontri di domenica pomeriggio in via Monticelli a Genova, prima del derby. Sono riusciti a evitare l’arresto, non facendosi trovare in casa, ma per loro è pronta la denuncia e, oltre alla segnalazione in Procura, scatterà il divieto di entrare allo statio. L’ingente quantitativo di fotogrammi sulla guerriglia è al vaglio della scientifica e della Digos che lavorano per individuare il maggior numero di ultrà, anche nella lista nera finiranno solo coloro che sono stati immortalati mentre commettevano reati. Intanto emerge che gli scontri in via Monticelli sono stati voluti da giovanissimi ultrà di entrambe le fazioni. Le critiche dopo gli scontri hanno investito invece i piani alti della questura di Genova come affermato da Roberto Traverso, segretario del Silp per la Cgil: “La Digos aveva segnalato il rischio rappresentato dal corteo di genoani partito da piazza Alimonda – dice – ma chi ha organizzato il servizio d’ordine pubblico non l’ha recepito”. Duro anche il commento di Salvatore Marino, segretario del Sap: “La vera riflessione va fatta sul mondo del calcio – afferma – sempre più violento. Gli scontri si potevano forse evitare militarizzando la zona di Marassi con alcune ore di anticipo rispetto alla partenza, ma per fare questo bisognerebbe avere un organico più adeguato, mentre oggi a Genova mancano 200 agenti”. Resta è Andrea Leopizzi, 41 anni, l’unico tifoso arrestato in flagranza differita. Mentre una raccolta di fondi per gli abitanti di via Monticelli, la zona al centro dei danneggiamenti per gli scontri degli ultrà, è stata proposta daglla Federclubs della squadra blucerchiata. Mentre l’assessore allo Sport del Comune, Paolo Striano ha ipotizzato di dare maggiori responsabilità alle società calcistiche nella gestione non solo dello stadio ma dell’intero evento sportivo di cui sarebbero protagoniste.