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Tour de force fino al 2 giugno, molti i nodi ancora da scogliere
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Il calcio italiano riparte dopo l'emergenza coronavirus. Il via libera del Governo è  arrivato al termine dell'incontro con le componenti della Federcalcio. "Il campionato riprende il 20 giugno", ha annunciato il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora rivelando il "compiacimento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la soluzione unitaria trovata insieme al mondo del calcio". E' arrivato l'ok del Comitato tecnico scientifico al protocollo proposto dalla Figc per la ripresa delle partite. "Il Cts ha confermato la necessità imprescindibile della quarantena fiduciaria delle squadre qualora un componente del gruppo risultasse positivo al coronavirus. Abbiamo inoltre avuto la garanzia che il percorso dei tamponi che i club effettueranno non avrà alcuna via preferenziale né andrà a ledere i diritti degli italiani", ha proseguito il ministro.

Resta per il momento la quarantena per l'intera squadra qualora si dovesse verificare una nuova positività al Covid-19. "Anche per questo ho chiesto alla Federcalcio se avesse chiaro il fatto che, qualora l'emergenza sanitaria tornasse, si dovrebbe di nuovo sospendere il campionato", ha rimarcato Spadafora. "La Figc mi ha assicurato che esiste un piano B, un format con play-off e play-out, e un piano C, con la cristallizzazione delle classifiche al momento dell'eventuale sospensione: entrambi verranno decisi nel Consiglio federale del 4 giugno".

All'eventuale problema della quarantena, scongiurato dal Bologna ma che potrebbe complicare il fitto calendario dopo la ripartenza, la Figc penserà più avanti. "Sono felice e soddisfatto, è un messaggio di speranza. E' un successo che condivido con il ministro e con tutte le componenti. Il nostro è un progetto di grande responsabilità perché investe tutto il mondo professionistico di Serie A, B, C e, auspicabilmente, anche la Serie A femminile", ha ammesso il presidente della Figc Gabriele Gravina. Oltre alla Serie A, il 20 giugno partirà anche la Serie B, come annunciato dal presidente della Lega cadetta Mauro Balata.

Il calcio italiano potrebbe quindi accendere i motori già la settimana precedente, vale a dire nel weekend del 13 e 14 giugno, con le semifinali di ritorno di Coppa Italia, Juventus-Milan e Napoli-Inter. In attesa di conoscere anche le decisioni sugli spostamenti fra regioni, la prima partitadel campionato potrebbe essere una delle quattro della 25ma giornata, rimasta monca nel fine settimana in cui si accendevano i primi focolai dell'epidemia nel Nord Italia: Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma. Spinge per questa ipotesi in particolare l'Inter (terza a 8 punti dalla Lazio che insegue a -1 la capolista Juventus), ma anche le altre squadre convinte che sia necessario armonizzare quanto prima la classifica, anche nell'eventualità di un nuovo stop.

Altre società vogliono ripartire dalla 27ma giornata (il clou è Atalanta-Lazio), per sfruttare al massimo la grande attesa spalmando dieci partite su un intero fine settimana, per poi recuperare la 25ma immediatamente dopo con un turno infrasettimanale. C'è ancora una dozzina di big match in calendario: Milan-Roma alla 28ma, caldissima sarà la 30ma con il derby di Torino, Lazio-Milan e Napoli-Roma, alla 31ma Milan-Juventus, alla 32ma Napoli-Milan, alla 34ma la sfida scudetto Juve-Lazio e Roma-Inter, alla 37ma Inter-Napoli, e l'epilogo si annuncia spettacolare con Juventus-Roma e Napoli-Lazio.

Tutte le questioni verranno approfondite nell'Assemblea della Lega Serie A. Il primo tema all'ordine del giorno sarà il calendario: i club sembrano orientati ad accettare la proposta del ministro di riparte dalla Coppa Italia, ma poi andrà valutato il calendario del campionato. Sul tavolo ci sono due ipotesi: sfruttare il weekend del 20-21 giugno per completare la 25esima giornata con le quattro partite rinviate (Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma) oppure ripartire dalla 27esima e piazzare i quattro match da recuperare nel primo turno infrasettimanale.

L'obiettivo è completare la stagione entro il 2 agosto:
per riuscirci bisogna inevitabilmente giocare due volte a settimana, un vero e proprio tour de force. Al riguardo la Lega sembra disposta ad accogliere le richieste dei calciatori evitando l'orario delle 16.30 e ipotizzando tre fasce orarie alle 17.15, 19.30 e 21.45. Un'altra questione da affrontare in Assemblea, mentre nei prossimi giorni il mondo del calcio dovrà sciogliere altri nodi: dai contratti dei calciatori in scadenza al 30 giugno al tribolato rapporto con le televisioni per il ritardato pagamento dell'ultima rata stagionale. Nel frattempo il calcio italiano è pronto alla ripartenza.