cronaca

La posizione degli schieramenti politici su revoca e disagi lungo la rete
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 La Liguria fa ancora una volta i conti con i disagi e le problematiche legate ai tanti cantieri che interessano tutta l'infrastruttura autostradale della regione. "La situazione si è complicata in modo mostruoso, in proporzione ci metto più tempo a fare il tratto La Spezia-Recco che non Roma-La Spezia. Gli ultimi giorni sono il simbolo di una 'mala gestio' degli ultimi anni" spiega il deputato ligure di Leu Luca Pastorino.

La chiusura del casello di Genova Est prolungata per più giorni, l'allacciamento tra A7 e A12 chiuso per chi scende da Nord sono solo gli ultimi casi evidenti che hanno contribuito a rendere difficoltosa la viabilità attorno al nodo di Genova. Nel mezzo un quadro che ha fatto emergere la necessità di interventi su galleria, viadotti e pannelli fonoassorbenti. Il crollo di ponte Morandi è stata la tragedia che ha fatto mettere in luce una carenza che oggi lascia i suoi segni. Da quel momento la politica si è interrogata sulla revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia senza tuttavia arrivare, a distanza di quasi due anni, a una soluzione definitiva.

"Non si può stare anni senza concludere il discorso su Autostrade, questa situazione sta creando delle situazioni insostenibili su questo tema. Anche i Cinque stelle da due anni parlano della revoca della concessione dal giorno dopo il crollo. Anche il ministro De Micheli ha detto che sarebbe intervenuta in modo chiaro ma ad oggi siamo in una situazione di confusione totale e a pagarlo sono i liguri e tutti coloro che si trovano a passare nel nostro territorio" precisa il deputato di Forza Italia Roberto Bagnasco.

Il rappresentante ligure aggiunge ancora sui problemi della rete autostradale ligure: "La situazione delle nostre autostrade era già fragile prima, in questi mesi la situazione si è evoluta in modo esponenziale, oggi avventurarsi nelle autostrade della Liguria è quasi da incoscienti, si sa quando si parte ma non si sa quando si arriva. Non voglio dire che è giusto o meno revocare la concessione, ma dopo due anni ci sarebbe già dovuta essere una scelta". A Palazzo Chigi a Roma il tema è tornato d'attualità: concessioni e situazione autostrade. Al vertice partecipano il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i ministri dell'Economia Roberto Gualtieri e dei Trasporti Paola De Micheli insieme ai capidelegazione dei partiti di maggioranza.

Martedì l'incontro a Genova tra i rappresentanti locali e l'ad di Autostrade Roberto Tomasi e la Liguria che chiede un 'Piano Marshall' per affrontare la situazione dei cantieri in tempi rapidi. "Bisogna decidere e non perdere altro tempo su Piano shock e Autostrade. L'economia deve ripartire e noi abbiamo proposto un piano da 120 miliardi di investimenti che possono partire se saranno cambiate le regole, prendendo a modello Genova e Expo" dichiara Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva in commissione Trasporti alla Camera. "Chi può dire in questo Paese che non serve eliminare burocrazia per velocizzare la realizzazione di strade, ferrovie, porti e aeroporti? Anche sulla vicenda Atlantia è necessario assumere decisioni. In ballo ci sono investimenti importanti e la manutenzione di viadotti e gallerie" precisa la deputata ligure del partito di Matteo Renzi.


Di fatto si aspetta ancora che il Parlamento prenda una decisione, da Cambiamo!, il partito del governatore della Liguria Giovanni Toti arriva una forte pressione affinché la situazione trovi una soluzione definitiva. Da una parte ci sono i cantieri che devono garantire la sicurezza della rete autostradale, dall'altra l'esigenza dell'economia di mettersi in moto a pieno regime dopo il lungo lockdown. E quindi traffico merci per i camion diretti in porto che hanno necessità di rispettare i tempi e facilità di spostamento per i turisti che arriveranno in Liguria quando ci sarà la riapertura dei confini regionali .

"Stiamo cercando di tenere alta l'attenzione del ministro dei Trasporti De Micheli, all'inizio aveva dato delle aperture poi invece si è appiattita sulla posizione dei Cinque stelle - spiega Manuela Gagliardi, deputata Spezzina di Cambiamo -. Abbiamo una regione con una viabilità molto particolare e che non ha visto un impegno straordinaria di Autostrade. Servono interventi immediati e importanti che non sono stati fatti durante il lockdown e auspichiamo vengano fatti in tempi rapidissimi. Vista l'incertezza Autostrade potrebbe anche aver deciso di non accelerare sulle manutenzioni. Il governo e il ministro De Micheli battano un colpo e prendano una decisione (su revoca o meno della concessione ndr). Pretendiamo ci sia un servizio efficente. Abbiamo sopportato tanto. Lo sconto sul pedaggio ben venga ma non è certo un contentino che può bastare, noi pretendiamo che le autostrade siano percorribile in tempi ragionevoli" conclude Gagliardi.

Sull’opportunità o meno della revoca della concessione ad Autostrade c’è anche da registrare la posizione dei Cinque stelle: “Renzi ha detto che è una follia revocare la concessione ad Autostrade? Posizione legittima quanto la mia che invece dico di farlo ma siamo in un Governo fatto anche da altre forze politiche. Dobbiamo fare l'uno un passo verso l'altro" ha commentato il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Giancarlo Cancelleri a 'Un giorno da pecora' su Radio 1. "Noi del Movimento 5 Stelle - ha sottolineato Cancelleri - abbiamo sempre chiesto la revoca delle concessioni. Non voglio trovarmi, fra qualche mese, nella imbarazzante situazione di dover consegnare il nuovo Ponte Morandi ad Autostrade per l’Italia. Ho memoria delle 43 vittime e del dolore dei loro cari".

Edoardo Rixi, già assessore allo Sviluppo economico in Regione Liguria e ora deputato e responsabile delle Infrastrutture a livello nazionale della Lega parla della difficile situazione delle autostrade in Liguria. “Sto scrivendo a tutti i gestori delle tratte autostradali della Liguria perché vogliamo conoscere i cronoprogrammi precisi degli interventi sulla rete, visto che nella commissione competente non è ancora arrivata nessuna risposta soddisfacente. Dopo l'incomprensibile scelta di non effettuare i lavori durante le settimane di lockdown da parte dei gestori autostradali, oggi ci troviamo con cantieri aperti, scambi di carreggiata obbligatori, intasamenti. Cosa succederà dopo il 3 giugno quando riapriranno anche i confini tra Regioni? Aggiungiamo anche la procura di Genova ha dichiarato che in Liguria ci sono 50 gallerie fuori norma e che, non più tardi di ieri, il procuratore capo ha richiamato l’urgenza di provvedere a interventi di manutenzione per viadotti e tunnel per non aspettare una ‘roulette russa’: senza i lavori di messa in sicurezza si rischia quanto accaduto col Morandi, ma non possono essere i liguri a pagare. Non possiamo essere schiavi né di Autostrade né delle indecisioni del governo” conclude Rixi.