cronaca

Manganaro (Fiom Cgil): "Vigliacchi e banditi"
2 minuti e 52 secondi di lettura
Fumata nera dopo l'incontro tra istituzioni locali, sindacati e azienda convocato dal prefetto di Genova, Carmen Perrotta sul caso Arcelor MIttal. A Genova, il gruppo siderurgico franco-indiano non ha fatto alcun passo indietro sull’ampliamento della cassa integrazione per Covid che coinvolge circa 200 lavoratori dello stabilimento di Cornigliano. I rappresentanti sindacali liguri, con il sostegno delle istituzioni locali, hanno proposto all’azienda di sospendere la procedura da loro giudicata "illegittima" fino a giovedì, in attesa della firma del decreto Rilancio da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


La rabbia dei lavoratori in attesa davanti alla Prefettura non si è fatta attendere: in molti hanno chiesto di occupare immediatamente lo stabilimento. I sindacati pensano di aprire una conflittualità all'interno dello stabilimento, perché sanno che la battaglia potrebbe essere lunga. Intanto oggi sarà presentato dai sindacati un esposto in procura sull'illegittimita' della cassa per covid. Mittal fanno sapere i sindacati "ha negato l'assemblea per permettere di informare i lavoratori su quanto avvenuto nella giornata del 18 maggio, presso la prefettura, siamo costretti a dichiarare sciopero dalle 8.30 alle 10 e diamo appuntamento a tutti i lavoratori per una assemblea sul piazzale della portineria con i colleghi a cui e arrivata la lettera di Cassa integrazione".

Bruno Manganaro, segretario Fiom Cgil spiega: "La tensione si sta alzando enormemente. In modo vigliacco l'azienda ha impedito l'assemblea in fabbrica quindi abbiamo deciso di fare uno sciopero che si allarga anche allo stabilimento di Novi Ligure. Inizieremo a fare ancora più male a Mittal e quindi organizzare scioperi a singhiozzo per bloccare la produzione. L'azienda ha dichiarato guerra totale, e poi c'è un governo pasticcione che non è riuscito a prendere in mano la situazione. A Cornigliano non è mai successo che venisse vietata un'assemblea di fabbrica, dentro si poteva fare visto gli spazi che avrebbero comunque garantito la distanza fisica di sicurezza per evitare contagi Covid. Si può andare in palestra, si può andare in piscina ma i lavoratori non possono riunirsi, sono vigliacchi e dei banditi".

Il ministero del Lavoro convocherà nelle prossime ore i sindacati e i vertici aziendali di ArcelorMittal ha detto il ministro, Nunzia Catalfo ricordando che l'azienda ha fatto una richiesta di cassa integrazione. "La situazione va risolta - ha detto - la siderurgia è strategica e va mantenuta e vanno tutelati i lavoratori".

"O si dà lavoro a tutti" gli operai ex Ilva "oppure ci riprendiamo le aree siderurgiche e su quelle aree costruiamo attività per il porto e per la città, perché sono in grado di darci tantissimi posti di lavoro, a Genova interessa la ricaduta economica e occupazionale, anche io sono stato deluso dall'atteggiamento del management di Arcelor Mittal, ci auguriamo di riuscire a contattarlo nei prossimi giorni e di mettere a punto una strategia". Così il sindaco Marco Bucci che aggiunge: "L'acciaio è importante per l'Italia ma anche per Genova, lo stabilimento siderurgico che c'è nella nostra città è importante, sa lavorare bene, fa un prodotto di alta qualità e profitto, non possiamo permetterci che in oltre un milione di metri quadrati lavorino meno di mille lavoratori. - commenta - Parteciperemo a tutti i tavoli a cui saremo invitati o chiederemo un tavolo con il concetto che o si dà lavoro a tutti, oppure ci riprendiamo le aree siderurgiche".