cronaca

Sciopero nello stabilimento di Cornigliano e incontro in Prefettura
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"Abbiamo deciso di rivolgerci anche alla magistratura con un esposto che nelle prossime ore invieremo alla Procura della Repubblica di Genova. Vi è un utilizzo illegittimo dello strumento della cassa integrazione, avendo le prove che gli ordini commerciali per lavorare esistono e che certificheremo alla Procura". Lo scrive la Fiom Cgil di Genova che ha deciso di inviare un esposto alla magistratura sull'utilizzo della cassa integrazione covid da parte di ArcelorMittal. Per lunedì (18 maggio) è già stato annunciato uno sciopero con assemblea alle 7 del mattino davanti alla sede dello stabilimento di Cornigliano a Genova, in concomitanza con un'incontro in prefettura che si terrà in giornata.

"ArcelorMittal ha inviato le lettere di cassa integrazione
ai lavoratori annunciandogli che da lunedì 18 maggio sono a casa. Il  Prefetto di Genova li ha invitati all'incontro con il sindacato e le Istituzioni locali, ma non si sono presentati. Siamo tutti riconvocati, azienda compresa, lunedì 18 maggio alle ore 16 per verificare le possibili soluzioni ma ArcelorMittal rimane indifferente e in modo arrogante procede con l'invio delle lettere ai lavoratori che usa come arma di ricatto verso il Governo nella sua trattativa riservata", spiegano dal sindacato dei metalmeccanici genovesi.

"La Fiom sottolinea un "utilizzo illegittimo" da parte di ArcelorMittal "che arriva a sfruttare la cassa integrazione per pandemia Covid-19 che nulla centra con le astratte e non veritiere ragioni dichiarate dalla azienda, sperperando soldi pubblici finanziati dagli ultimi decreti e costruendo un ulteriore risparmio economico". La lettera inviata alla procura verrà mandata anche all'Inps e all'Ispettorato del Lavoro. "Non è accettabile che quando il lavoro c'è si vada in cassa integrazione con un enorme taglio di salario e che si utilizzino furbescamente soldi pubblici, di tutti cittadini, per propri tornaconti finanziari e di pressione sulle Istituzioni. ArcelorMittal crede che tutto gli sia dovuto senza regole, senza nessun impegno verso i lavoratori e la città. Noi non siamo d'accordo", conclude la Fiom Genova.

Di fatta si tratta della prima manifestazione di lavoratori al tempo del coronavirus. Alle 7 è previsto il presidio davanti all'ingresso dello stabilimento a Cornigliano con guanti e mascherine e con il distanziamento sociale anti covid. Poi possibile corteo fino alla prefettura, ma questo sarà deciso al momento. "Abbiamo chiesto al prefetto e alle istituzioni di avere un incontro con il ministro Patuanelli e l'azienda per capire qual è il piano di ArcelorMittal", dice Alessandro Vella della Fim, mentre Antonio Apa della Uilm fa notare l'irresponsabilità dell'azienda e "l'utilizzo illegittimo della cassa Covid". Attualmente i dipendenti genovesi di ArcelorMittal sono 1001, di questi al lavoro ce n'erano 650, poi l'annuncio che per 200 di loro scattava la cassa integrazione per cinque settimane.