"Il Governo nel decreto Rilancio ignora le reali esigenze e il ruolo del comparto logistico e rifinanzia i rottami di Stato, ovvero Alitalia e Tirrenia, con una "mancia" anche per le compagnie portuali, da decenni vere e proprie idrovore di denaro pubblico". Con una lettera aperta Alessandro Laghezza, imprenditore e presidente di Confetra Liguria, la confederazione generale dei trasporti e della logistica, lancia una denuncia contro la "resurrezione del capitalismo statalista" nella Fase 2 di riapertura dopo l'emergenza Coronavirus.
"Oggi il salvataggio delle imprese, annientate dalle misure dello Stato per combattere il Covid-19, sembra essersi polarizzato su una parola: statalizzazione nelle sue diverse accezioni e interpretazioni - dice Laghezza -. Dalla partecipazione significativa dello Stato al capitale delle aziende in crisi, a una golden share apparentemente ideata per impedire a grandi investitori esteri di colonizzare il nostro Paese, sino alle partecipazioni statali in cui convertire aiuti e finanziamenti per combattere l'emergenza. A mio parere – prosegue Laghezza - è il momento che il mondo imprenditoriale faccia fronte comune e dica apertamente e senza cedimenti: no".
Per Laghezza la soluzione è un'altra: "Noi ci candidiamo a raccogliere le voci di tanti imprenditori che vogliono il pubblico fuori dalle proprie aziende e che vogliono riavere dallo Stato, in un momento di emergenza, una piccola parte delle enormi risorse economiche che hanno versato nel corso degli anni, insieme a quegli spazi di libertà economica, fiscale e imprenditoriale tipici che in Italia sono stati sottratti".
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