Per l'avvio della fase 2 "serve cautela ma anche fiducia negli italiani, non si poteva rimanere chiusi per altri 70 giorni. Da medico vorrei arrivare a quota contagi zero, ma questo non è ancora accaduto e non si possono aspettare altri mesi. Non ci vuole uno scienziato per vedere che l'Italia è depressa e impoverita, ma i connazionali hanno capito come comportarsi: distanziamento sociale, lavaggio delle mani, l'uso della mascherina dove necessario e rispetto delle regole previste dalla fase 2". Lo ha affermato Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova e componente della task force della Regione Liguria. "Le modalità di esecuzione del test sierologico, con delle estrazioni secondo i tabulati Istat, hanno più l'aspetto di una specie di sondaggio o di 'exit poll'. Quindi può andar bene per una prima fase, ovvero indagare dal punto di vista statistico cosa è successo in Italia. Ma poi bisognerà allargare il test sempre di più per capire esattamente cosa è accaduto nella diffusione del virus". Così Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di GENOVA e componente della task force della Regione Liguria, commenta l'avvio domani del test sierologico su 150 mila italiani annunciato dal commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri
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