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Il presidente giallorosso Saverio Sticchi Damiani si oppone al blocco totale e alla retrocessione del suo club per differenza reti
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Il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani sente mancare il terreno sotto i suoi piedi, per l'eventuale blocco del torneo unito all'emissione dei relativi verdetti. Il Lecce infatti sarebbe la terza retrocessa, per differenza reti sfavorevole rispetto al Genoa e in assenza dello scontro diretto di ritorno.


"In questo momento - dice Sticchi Damiani a Radio Punto Nuovo - il fatto che alcune Regioni autonomamente consentano di ripartire attraverso allenamenti individuali, laddove ce ne sono altre con atteggiamento più prudente, genera una disparità ingiusta. Ricordo che quando ai primi di marzo, con la prima ordinanza di Conte, gli allenamenti erano ancora consentiti, siccome c'erano città in cui morivano centinaia di persone al giorno e quindi cessarono, tutte le società decisero di fermarsi per sanità e sportività. Sarebbe bello che anche in questo caso non ci siano slanci in avanti, non devono esserci avvantaggiati".

Quindi, l'affondo: "Abbiamo avuto un calendario incredibile e nelle prime 10 giornate abbiamo affrontato le big, uno stop adesso dopo aver affrontato le grandi è un peccato. Il Lecce con grande fatica è riuscito a stare a galla in un campionato incredibile, adesso ha la chance di salvezza con le dirette concorrenti, molte delle quali in casa, sarebbe antisportivo cristallizzare la classifica così. Battere la Juventus? Per mentalità la squadra ci proverà".