"Chiedo ai genovesi di fare un ultimo sforzo, di restare a casa in questo fine settimana festivo, sarà uno degli ultimi weekend in cui dovremo farlo, cerchiamo di non uscire se non per reali necessità". E' l'appello del Primo Maggio del sindaco di Genova Marco Bucci, preoccupato dal nuovo aumento dell'8% degli spostamenti in città, relativi alle 24 ore precedenti la rilevazione. L'invito a stare a casa arriva insieme all'annuncio che dal 4 maggio prossimo Genova "riapre parchi, spiagge e passeggiate, stiamo studiando le procedure". Saranno approntate anche tutte le misure per garantire il servizio di trasporto pubblico in città.
"Stiamo anche pensando a una sanificazione straordinaria delle strade, se non dovesse piovere per lungo tempo". La Giunta Bucci ha approvato la delibera per annullare alcuni mesi di pagamento della Tari se arriveranno le risorse promesse dal Governo, a partire dai negozi che "sono stati chiusi uno-due mesi e quindi non hanno prodotto rifiuti". Nel frattempo, garantire il distanziamento sociale a bordo di bus e metropolitane sembra al momento una strada davvero difficile da seguire.
Sul fronte trasporti nella fase 2 dell'emergenza coronavirus, il Comune di Genova sta lavorando, con tavoli dedicati e coordinati dall'assessore alla Mobilità, Matteo Campora, su due fronti: in primis l'incentivo alla mobilità sostenibile, quindi biciclette, siano esse tradizionali o elettriche, motorini elettrici, monopattini e la realizzazione di corsie preferenziali, "sacrificando" una parte di quelle destinate al trasporto privato; dall'altro prosegue il costante lavoro con Anci, condiviso tra tutti i sindaci d'Italia, per ottenere risorse al fine di potenziare anche il trasporto pubblico urbano.
L'obiettivo di Genova è chiaro, ribadito anche dal sindaco Bucci. "Vogliamo facilitare tutti i cittadini in questo passaggio alla mobilità sostenibile, anche con alcune iniziative drastiche. C'è molto lavoro in corso, ma è una importante occasione", ha sottolineato. L'idea è quella di individuare determinati corridori in città verso il centro, o comunque verso le aree dove vi è maggiore afflusso, lavorando su due direttrici in particolare: quella di Ponente e quella di Levante, senza dimenticare una delle zone più popolose di Genova, ovvero la Valbisagno.
Per realizzare piste ciclabili bisogna però rispettare determinati requisiti imposti dal Codice della strada che, in tempi brevi, sarebbero di difficile applicazione. Per questo, attraverso Anci, diversi sindaci hanno fatto partire la richiesta di poter operare in deroga: invece di fare una vera e propria pista ciclabile, è stato chiesto ad esempio, di poter operare con una semplice tracciatura lungo la strada per permettere a questi mezzi di circolare su una sezione di asfalto a loro dedicata. Per farlo, serve avere un asse viario largo, con almeno due o tre corsie.
Percorsi non lunghissimi e, comunque, in piano. Il cerchio si restringe su poche aree della città, ma comunque abbastanza strategiche. Sul Levante si sta pensando a un percorso da Sturla su corso Italia, o passando da Albaro verso piazza Palermo, e quindi verso il centro. Nel ponente di Genova una pista ciclabile c'è già, ma si sta lavorando anche per includere nel percorso via Gramsci, via Milano, via di Francia. In sostanza, si tratta di accelerare un piano di mobilità sostenibile su cui il Comune sta lavorando da due anni, prevedendo ad esempio incentivi per l'acquisto di bici elettriche e mezzi di questo genere.
Misura che potrebbe prevedere fino a 500 euro di incentivo. Il bando potrebbe essere pronto per maggio. Della quota complessiva, una parte sarebbe di contributo fisso, l'altra invece legata all'utilizzo reale del mezzo, da misurare attraverso un'applicazione. L'obiettivo di Tursi è infatti non permettere che questi mezzi, una volta acquistati, finiscano in garage.
cronaca
Fase 2, Bucci: "Dal 4 maggio riaprono le spiagge e i parchi a Genova"
Allo studio una mobilità per trasporti green e corsie dedicate
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