cronaca

Altra giornata simbolica nel maxi cantiere della ricostruzione
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Ultimi preparativi e dettagli, nel cantiere della ricostruzione del ponte sul Polcevera si lavora per portare in quota l'ultima campata del nuovo ponte che sta sorgendo. Una nuova tappa simbolica che avvicina la fine dei lavori. Primocanale segue in diretta con i suoi inviati sul posto questa nuova operazione. 

"Qualcuno ha detto che è un miracolo, ma non lo è. Questa è la normalità". Così l'architetto Renzo Piano parlando della costruzione del nuovo ponte sul Polcevera che nelle prossime ore vedrà concludersi la parte in acciaio con il varo dell'ultima campata tra le pile 11 e 12. A quel punto la congiunzione tra i due lati, levante e ponente, sarà compiuta e un'unica struttura segnerà lo skyline della Val Polcevera, meno di due anni dopo il tragico 14 agosto 2018 quando il crollo del Morandi spense in un attimo la vita di 43 persone.

L'ultimo impalcato a salire è quello tra le pile 11 e 12, lavoro che vedrà per l'ultima volta in azione gli strand jack, gli ormai noti martinetti idraulici utilizzati sia nella fase di demolizione che di ricostruzione. A quel punto la struttura metallica sarà completa almeno per quanto riguarda la sua forma. Resteranno poi tutta una serie di altre operazioni collaterali per concludere l'opera con altri sollevamenti di parti del ponte, ma non impalcati.

"L'Italia sa fare queste cose. E' triste che lo sappia fare solo quando è in condizione di emergenza", ha proseguito Piano. Il Ponte di Genova "ci deve insegnare che il Paese ha bisogno di un grande progetto di manutenzione, un grande piano di 'rammendo'. Questo ci consentirà anche di immettere ossigeno nelle vene dell'economia". L'architetto genovese poi ha richiamato i versi del poeta Giorgio Caproni: "Genova è una città d'acciaio forgiato dal vento, come questo ponte concepito perché duri tanti anni, fatto per essere qualcosa che resta". Ma perché questo succeda, ha concluso Piano, "lo si deve curare perché nulla può durare se non è amato".

Ci sarà la bandiera di San Giorgio, vessillo di Genova, sull'ultima campata del nuovo viadotto. La campata, 50 metri di lunghezza, è stata trasferita nella rampa dove è stata ancorata agli strand jack che la porteranno in quota a circa 45 metri. La fine del varo, con l'incastro dell'impalcato tra le pile 11 e 12 e il probabile taglio di un piccolo pezzo d'acciaio che porterà la lunghezza della campata a 44 metri, si concluderà prevedibilmente domani mattina (28 aprile) alla presenza del ministro per le infrastrutture Paola De Micheli.

LE TAPPE - I lavori di ricostruzione sono iniziati ufficialmente il 15 aprile 2019 quando ancora si procedeva alla demolizione del Morandi. Il 25 giugno 2019 c'è stata la prima gettata di calcestruzzo della pila 9 la prima iniziata a sorgere nel maxi cantiere. Mentre il successivo 1 ottobre si è svolta la cerimonia per il varo della prima campata di 50 metri, nel lato Ovest del cantiere. La prima maxi trave da 100 metri è stata invece sollevata in quota lo scorso 13 febbraio, l'ultima è stata portata in quota il 22 marzo scorso, quella sopra la ferrovia.

I NUMERI DEL NUOVO PONTE - Il nuovo ponte è stato progettato e donato alla città dall'architetto Renzo Piano e misura 1067 metri. E' costruito con una struttura mista acciaio-calcestruzzo con 18 pile in cemento armato e 19 campate: quattordici da 50 metri, tre da 100 metri, una da 40,9 metri e una da 26,27 metri. Per la sua realizzazione è stato necessario scavare un volume pari 80.000 metri cubi, 9.000 invece le tonnellate dell'armatura d'acciaio della struttura, 17.000 tonnellate di acciaio per quanto riguarda la carpenteria metallica. Per ora il nuovo ponte non ha ancora un nome. Il commissario alla ricostruzione Marco Bucci durante la fase di realizzazione ha indicato il nome temporaneo di 'ponte per Genova'. Ma una scelta verrà fatta. Nel parco urbano che sorgerà sotto le campate ci sarà spazio per un memoriale per ricordare la tragedia del 14 agosto 2018. I parenti delle 43 vittime chiedono però rispetto e che il giorno dell'inaugurazione del nuovo ponte non si faccia festa