cronaca

L'uomo, un italiano pregiudicato, è stato colto in flagrante
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Gli agenti lo hanno beccato in flagrante mentre lanciava un involucro contenente smartphone e droga all’interno del carcere di Marassi. L’uomo, un italiano pregiudicato, è stato arrestato dalla polizia penitenziaria. Da via Clavarezza, adiacente il penitenziario, l’uomo è stato visto lanciare alcuni pacchetti all’interno del carcere stesso, all’altezza del Cortile passeggi. Gli agenti sono intervenuti immediatamente e lo hanno arrestato. All’interno degli involucri droga e smartphone, entrambi vietati ai detenuti.


“A tutti loro va il nostro plauso ed il nostro apprezzamento per l’importante risultato ottenuto, frutto di una pianificata ed attenta attività di indagine ed intelligence che si è protratta ovviamente ben oltre le ordinarie ore di servizio. Spero e mi auguro che vengano tutti proposti per una ricompensa ministeriale: se la meritano perché, per la particolare collocazione del carcere nel tessuto cittadino, come denunciano da tantissimi anni questi lanci dall’esterno all’interno del penitenziario sono frequentissimi ma altrettanto frequentissimi sono i sequestri attuati dalla Polizia Penitenziaria di tutti questi oggetti vietati”, spiega Michele Lorenzo, segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Donato Capece, segretario generale di SAPPE commenta: “L’arresto da parte della Polizia Penitenziaria conferma una volta di più gli allarmi che il SAPPE lancia da molti anni ormai sui pericoli di introspezione nel carcere di Marassi per la sua posizione logistica. Per questo rinnovo l’invito al Ministero della Giustizia ed al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a dotare il carcere di adeguata tecnologia utile a supportare le attività di vigilanza e controllo. Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex - una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri.