salute e medicina

L'infettivologo del San Martino: "Dispiaciuto per i pazienti"
2 minuti e 29 secondi di lettura
"E' stata una scelta più geopolitica che non di meritocrazia, non è stata fatta sulla base dei numeri e nemmeno su un criterio tecnico scientifico" il direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti lancia una saetta nei confronti del ministero della Sanità e dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco).

La Liguria è stata esclusa dall'uso compassionevole del Remdesivir, un farmaco utilizzato nella lotta al coronavirus. La protesta è stata formalizzata in una lettera inviata all'assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale e ad Alisa. Proprio l'infettivologo del San Martino era stato uno dei primi a chiedere l'utilizzo del farmaco nato per curare l'ebola e che usato in via sperimentale per i pazienti del coronavirus stava dando risultati incoraggianti tanto che dagli Stati Uniti non arrivavano più scorte. Poi è arrivato il via libera dall'Aifa per l'uso compassionevole del farmaco e Genova e la Liguria speravano. Poi la doccia gelata con i presidi sanitari liguri esclusi dalla lista individuata dal ministero e dall'ente pubblico.

"I primi a usare il farmaco sono stati i medici dell'ospedale Spallanzani di Roma che lo hanno utilizzato per i due pazienti cinesi a inizio emergenza, poi lo avevamo richiesto e usato noi al San Martino di Genova - racconta ancora Bassetti -. Il Remdesivir è stato usato anche a Sanremo, alla Spezia e Savona. Genova e la Liguria per quanto riguarda le malattie infettive hanno centri di assoluta eccellenza, non abbiamo nulla da invidiare ai centri scelti che sono stati selezionati solo per pura ragione politica - attacca ancora l'infettivologo - Chiedevamo 21 trattamenti, abbiamo potuto trattare solo 3 pazienti a causa dei tempi di arrivo del farmaco e della sua carenza, e tutti e tre i pazienti curati in Liguria hanno dato esito positivo".

Sul sito dell'Aifa si trovano i dieci centri scelti per l'uso sperimentale del Remdesivir. Si tratta del Niguarda di Milano e dell'Ospedale San Gerardo di Monza in Lombardia, della Città della Salute di Torino, dell'azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, dell'ospedale Maggiore di Bologna, del Careggi di Firenze e del Cisanello di Pisa in Toscana e ancora l'azienda degli ospedali riuniti di Ancona, l'azienda ospedaliera dei Colli (Monaldi-Cotugno) di Napoli e l'Arnas Garibaldi di Catania.

"Sono dispiaciuto per i pazienti perchè era una opportunità in più per loro. E' stata fatta questa scelta, spero che il ministro e l'Aifa ci dicano perche. Ci sono centri della Sicilia e della Campania che non hanno avuto nemmeno un quindicesimo dei pazienti che abbiamo avuto noi in Liguria" conclude Bassetti. 

Dal ministero della Sanità fanno sapere che "è stata la ditta a ridurre l'accesso al farmaco e a scegliere i centri per gli studi (sulla base del.numero dei pazienti)". L'azienda stessa avrebbe chiuso "il programma di uso compassionevole causa carenza del farmaco". Il ministro Roberto Speranza ha annunciato una chiamata al professor Bassetti per chiarire la situazione.