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Con un invito ai cittadini a mantenere le misure di distanziamento sociale
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"Sulla prossima settimana non ci saranno grandi cambiamenti, salvo colpi di coda del governo". Lo ha detto il governatore Giovanni Toti nell'appuntamento su Primocanale in cui ogni sabato sera intorno alle 20 risponde in diretta alle domande dei telespettatori sull'emergenza coronavirus in Liguria. Alla vigilia della sesta settimana di lockout in Liguria, il presidente della Regione ha ribadito che "ci sarà il ponte del 25 aprile in cui festeggeremo insieme ma senza la solita grande adunata. Anche se troveremo il modo per fare arrivare a tutti il messaggio che è la festa di tutti. La festa della Liberazione speriamo possa essere anche la festa della 'doppia' liberazione".

Toti ha replicato alla polemica sulla task force tecnica
in vista della fase 2, chiamata dalla Regione a elaborare le misure e i protocolli operativi da adottare per permettere la ripartenza del sistema economico della regione in condizioni di assoluta sicurezza, evitando che la curva dei contagi da coronavirus riprenda a salire. "Trovo francamente stucchevoli le polemiche relative alla composizione del Think Tank regionale sulle linee di indirizzo della fase due. E' semplicemente una riunione di esperti di varie discipline propedeutica al confronto con le categoorie", ha detto il governatore ligure.

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"Interrogarsi, come faceva Nanni Moretti in un noto film
, sul modo in cui farsi notare meglio non mi sembra atteggiamento consono alla difficoltà del momento, soprattutto da parte di chi dovrebbe avere ben altri pensieri e impegni quotidiani", ha proseguito Toti. "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: l'organismo che si è insediato, con compiti di ricerca e proposta, è formato da personalità scelte sulla base di curriculum accademici e scientifici, o sulla base di esperienze, come quella del team del sindaco di Genova, Marco Bucci, che ha gestito il cantiere del ponte sul Polcevera durante l'emergenza coronavirus. Non si tratta di un organismo rappresentativo degli ordini professionali, né delle categorie economiche e neppure delle parti sociali. Si tratta di un pool di professionalità suggerite da Università, Istituto Italiano di Tecnologia, centri di competenza".

Gli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Regione Liguria con una nota avevano espresso rammarico per l'esclusione dalla task force. ""Ovviamente questo non preclude, anzi, speriamo che aiuti il confronto con ordini professionali, categorie economiche e parti sociali, che continuano parallelamente e che avranno ovviamente modo di confrontarsi come è sempre avvenuto con la Giunta Regionale su tutte le scelte che verranno fatte per il bene del nostro territorio. Chi pretende di trasformare un tavolo tecnico-scientifico in una seduta di confronto rivendicativo di categoria non ha capito il senso e lo spirito di questa iniziativa. Tutte le categorie, dal commercio all'industria, dal turismo ai servizi, dal medici alle rappresentanze dei sanitari gia' stanno partecipando a tutti i tavoli aperti dai nostri assessori e il confronto si potra' arricchire anche delle idee provenienti dal nuovo tavolo aperto oggi", ha ribadito Toti.

Sul tema della riapertura delle attività economiche,
il presidente ligure ha parlato di una strada da tracciare. "Avremo linee guida nazionali che ci indirizzeranno come tempi e modalità ma dovremo avere anche una 'via ligure' che tenga conto delle emergenze e specificità del nostro territorio, che altri non hanno". L'obiettivo della task force tecnica è quello di elaborare le misure e i protocolli operativi da adottare "per permettere la ripartenza del sistema economico della regione in condizioni di assoluta sicurezza", evitando che la curva dei contagi da coronavirus riprenda a salire.

"Abbiamo iniziato a tracciare la fase 2,
cercando un equilibrio tra due obiettivi imprescindibili che sono la sicurezza e la salute dei cittadini e, al contempo, la ripresa del sistema socio-economico ligure. Sulle idee e proposte che emergeranno da questa task force ci sarà poi il confronto al tavolo con le categorie economiche e le parti sociali. Il driver, la guida di tutto questo processo resta il mondo sanitario: se vogliamo riaprire, dobbiamo evitare una nuova esclation di contagi", ha confermato Toti.

Il governatore ha poi espresso perplessità sui tempi comunicati dal Governo per il via libera ai test rapidi per il coronavirus. "Stiamo aspettando dal Governo che venga convalidato almeno uno dei test sierologici che sono in circolazione e a disposizione. A quanto pare l'Istituto Superiore di Sanità potrebbe validarli il 28 o 29 aprile. A me sembra francamente tardi. Ne abbiamo fatto 12 mila nelle Rsa, ne stiamo facendo altrettanti nel mondo degli ospedali, poi effettueremo altre migliaia di test grazie a un campione significativo dei donatori di sangue per avere un'idea statistica di quale sia la penetrazione del virus nella società, ma vorremmo sapere quale sia il test sierologico considerato più affidabile dal Governo e dal comitato scientifico che lo supporta", ha concluso Toti.