sport

Il tecnico blucerchiato non vede l'ora di ricominciare con il calcio giocato
1 minuto e 20 secondi di lettura
Claudio Ranieri non vede l'ora di ripartire: "La prima cosa che mi dispiacerà - dice a Sky Sport - è non poter abbracciare i miei calciatori. Ci capiremo col feeling che ci contraddistingue. Ricominceremo e sarà gioioso stare insieme. Mi auguro che si possa ripartire bene. Eravamo in un momento eccellente, ma ho avuto diversi giocatori toccati dal Coronavirus. L’auspicio è che possano arrivare al 100% della forma. È importante per la loro carriera, per la squadra e per il calcio".



Ranieri ha la Sampdoria nel destino: nel 1991, con la rimonta a Marassi da 0-2 a 2-2 firmata Fonseca, rischiò di far perdere lo scudetto ai blucerchiati. La squadra di Del Neri, il 25 aprile 2010, fu invece capace di scucire il tricolore dalle maglie della Roma di Ranieri. "Nel primo tempo - ricorda - stavamo vincendo 1-0, sbagliammo diversi gol. Se quella partita nel primo tempo finisce 3-0 ci sta tutto! Purtroppo poi ci furono due invenzioni di Antonio Cassano per la testa di Giampaolo Pazzini (il secondo assist fu in realtà di Daniele Mannini, n.d.r:). Evidentemente doveva andare così. Io non credo nella stanchezza. Avevamo fatto una rimonta, eravamo passati davanti all’Inter. Quando tu stai in quei momenti non pensi più alla stanchezza, c’è solo una grande euforia. Lì fu proprio il fatto che nel primo tempo avevamo avuto tre o quattro occasioni veramente per chiudere la partita e non si concretizzarono. Poi dopo invece ci fu il doppio gol e quello ci tagliò veramente le gambe".