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I dem chiedono le urne a ottobre, il centrodestra punta all'estate
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Liguria, Veneto e Campania sono le regioni capofila per la proposta di rinnovare i rispettivi Consigli regionali entro l'estate e non oltre. Toti, Zaia e De Luca sono d'accordo, almeno su questo. In ballo c'è il ritorno alle urne per poco meno di 10 regioni. Mentre il governo tentenna con un decreto rimasto finora nel cassetto del premier Giuseppe Conte, dal Partito Democratico in Liguria è partito un attacco frontale nei confronti del governatore ligure sulla proposta di convocare le elezioni regionali a giugno.

"Più in là si andrà a votare in Liguria,
più saranno evidenti tutte le falle che l'amministrazione regionale sta dimostrando nella gestione della crisi, dalle ordinanze pasticciate alla sceneggiata delle mascherine fino alla gestione sanitaria. Capisco quindi l'urgenza di Toti a votare subito, ancora col coronavirus in mezzo alle strade", commenta il consigliere regionale dem Luca Garibaldi "Leggo che Toti ci accusa, nel bel mezzo di una pandemia, di non voler andare al voto. Abbiamo fatto presente, e ne siamo convinti, che al momento il voto non è la priorità, per nessuno. La priorità è la salute dei cittadini", sottolinea Garibaldi.

Toti invece non ha dubbi: il Pd ha paura
. "Conosciamo bene l'allergia al voto del Partito Democratico, che ormai governa solo dove non viene scelto dal popolo. Ma spararle così grosse pur di non ammettere la paura delle urne, lo trovo abbastanza imbarazzante", ha replicato il goverantore Giovanni Toti. "Il Pd ligure sostiene che non vogliamo andare a votare in autunno per non far emergere le nostre falle. Premetto che non è la priorità di nessuno ma solo un'ipotesi che non dovrebbe allarmare, anzi, tutti dovremmo remare nella stessa direzione. Se da giugno si potrà tornare alla graduale normalità non vedo perché si debba negare il diritto di voto in sicurezza. Si chiama democrazia", ha concluso Toti.