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L'ex campione adesso è un dirigente del club "Xeneize" di Buenos Aires
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Nicolás Burdisso, in rossoblù dal 2014 al 2017, oggi dirigente del Boca Juniors, ricorda i tempi genovesi e sogna, appena possibile, un'amichevole Boca Juniors-Genoa. "Genova è stata una tappa bellissima, ho avuto la forza di rimettermi in discussione. L’ambiente - dice in una diretta Instagram con Gianluca Di Marzio - è pazzesco, la città segue il calcio come una religione: mi sono sentito a casa. I tifosi del Grifone pretendono due cose dai propri giocatori: dare sempre il massimo e vincere il derby. È stato bello condurre la squadra al sesto posto con Perotti e Rincon, dei ragazzini a mio confronto. Gasperini? Fortissimo, lo spogliatoio era impressionato dalle sue riunioni tecniche".


L'amichevole Boca-Genoa? "Sarebbe bellissimo farla a Marassi, tra Xeneizes in campo e sugli spalti. Le città sono profondamente collegate. Voglio fare il direttore sportivo: prima dell’emergenza coronavirus partecipavo al corso a Coverciano. Il ds è una figura ben costituita in Serie A, ho imparato molto da Oriali, Branca, Sabatini e Petrachi. Al Boca ho ricostruito umanamente la squadra dopo la finale di Libertadores persa contro il River Plate a Madrid".
"Il livello del calcio argentino - conclude Burdisso - si è abbassato perché la concorrenza interna è venuta meno, in campo vedo molta confusione. I ragazzi di diciotto o diciannove anni si sentono già pronti per il salto nel calcio europeo. I club d’Argentina devono valorizzare i settori giovanili e migliorare l’organizzazione perché perdono facilmente i propri calciatori migliori"