cronaca

Tra le attività più a rischio, quelle di assistenza agli anziani
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Ripartire in sicurezza e una volta per tutte, scongiurando il pericolo di contagio da Coronavirus negli ambienti di lavoro. Questa la richiesa avanzata dalla Cgil nei giorni in cui sono stati varati i decreti accessori al Dpcm governativo, per andare incontro alle esigenze del territorio. Nel caso della Liguria, le deroghe hanno riguardato soprattutto gli stabilimenti balneari, la cantieristica e la logistica, ma anche l'agroalimentare, settore strategico del territorio ingauno.


L'economia deve poter ripartire nel rispetto delle norme sanitarie. "Ma stiamo ancora attraversando la fase acuta dell'epidemia. Ecco perché chiediamo che restino aperte solo le attività della filiera essenziale e che i lavoratori oggi considerati 'indispensabili' siano tutelati con i dispositivi anti contagio. Solo così potremo davvero pensare di ripartire il prima possibile" commenta il segretario provinciale della Cgil Andrea Pasa


"Ci sono settori più a rischio di altri. È il caso delle rsa per anziani, dove tra i contagiati e, purtroppo, i deceduti non ci sono solo gli ospiti delle strutture, ma anche gli operatori sanitari. Tutti coloro che finito il turno di lavoro tornato dalle proprie famiglie, escono a fare la spesa e si spostano per recarsi al lavoro anche con i mezzi pubblici" sottolinea Pasa. La provincia di Savona sta infatti affrontando non senza difficoltà l'emergenza sanitaria nelle strutture per anziani. 


Sono 12 mila le persone attualmente sospese dal lavoro a causa del Coronavirus. "In appena quindici giorni abbiamo sottoscritto oltre mille accordi di cassa integrazione in deroga per aiutare i lavoratori a percepire un sostegno al reddito a fronte della chiusura quasi totale delle attività. Il decreto 'Cura Italia' non è ancora sufficiente ad arginare le grosse problematiche, pertanto ci aspettiamo misure ancora più incisive" conclude Pasa ricordando che i dati sono in costante aggiornamento.