Tuta, mascherina, doppi guanti, visiera: in tempo di Coronavirus è tempo di vestizione per tutti gli autisti e i soccorritori delle pubbliche assistenze. Alla Croce Bianca Genovese abbiamo assistito all’arrivo della chiamata di soccorso per paziente Covid o presunto Covid e alla successiva preparazione. Tempo stimato prima di partire con l’ambulanza: 5 minuti. Prima di infilare la tuta protettiva, quella bianca che oramai abbiamo imparato a conoscere, i militi devono rimuovere le calzature; solo a quel punto sono pronti per indossare la tuta, seguita poi dalla mascherina, dai doppi guanti e infine dalla visiera.
Un’operazione che spesso, quando è possibile, viene agevolata dai colleghi. Ad oggi alla Croce Bianca Genovese sono in media una quindicina al giorno le uscite per Coronavirus. Anche per loro, per dipendenti e volontari, è decisamente cambiato l’approccio al soccorso. “Sicuramente facciamo parecchia fatica anche perché dopo che indossi la mascherina si appanna tutto e vediamo meno bene, soprattutto per me è complicato perché indosso già gli occhiali”, racconta ai microfoni di Primocanale Valentina Mangiatordi, autista della Croce Bianca Genovese.
Valentina ci spiega come il segno delle mascherine e delle visiere rimanga per ore sui loro volti, volti di giovani donne e di giovani uomini che hanno deciso di mettersi al servizio degli altri, anche e soprattutto in epoca di Covid-19. Una volta terminato l’intervento, in questo caso il tempo stimato è di due ore e mezza, alquanto sopra la media rispetto al classico soccorso, si passa alla fase della sanificazione. Una vera e propria doccia nel cloro per eliminare i resti del Coronavirus, il segno distintivo dell’operazione rimane marchiato sulla scarpe anti infortunistica che da nere sono diventate, con il passare dei giorni, beige, sbiadite dal cloro stesso.
Gli autisti delle ambulanze, i soccorritori, hanno un nome, un volto, una vita privata al di fuori della propria pubblica assistenza e in epoca di Coronavirus l’obiettivo, per loro che sono in prima linea, è di proteggere se stessi e gli altri. “I soccorritori hanno una loro vita, i volontari per esempio hanno il proprio lavoro al di fuori e per questo bisogna tutelare chi ti sta intorno, bisogna riuscire ad essere lucidi e a non portare i segni del Covid all’esterno”, ci spiega Federico Ursi, soccorritore e responsabile comunicazione della Croce Bianca Genovese.
Sotto l’ombra del Covid-19 tra il mondo sanitario e i pazienti si comunica con lo sguardo, ed è proprio attraverso questo che ci si conforta a vicenda. “È una pandemia quindi anche noi potremmo avere paura, quella paura che leggiamo nello sguardo di chi andiamo a prelevare a casa, sono occhi che si assomigliano in questo periodo”, descrive la sensazione Federico Ursi. Oltre alle corse in ambulanza con i pazienti affetti da Coronavirus, la Croce Bianca Genovese ha dato vita al progetto ‘spesa a domicilio’ per i cittadini sopra i 65 anni, un servizio gratuito per ridurre le possibilità di contagio.
“Le persone che hanno necessità, naturalmente nei quartieri dove noi operiamo (Albaro, Carignano, Centro, Foce), possono telefonare allo 010/36.29.456 dalle 8 alle 12, una delle nostre ragazze del servizio civile si appunta la lista della spesa, la trasmessa al supermercato via mail che a sua volta conferma l’importo, a quel punto si ritira la spesa, la si recapita e infine si portano i soldi al market”, spiega il presidente della Croce Bianca Genovese Walter Carrubba.
Dalla spesa alle mascherine, la pubblica assistenza del presidente Carrubba distribuisce alle famiglie del Municipio di competenza le tanto agognate mascherine: “Ne abbiamo messe insieme un numero per 200 famiglie, la richiesta però è stata notevole, l’abbiamo così raddoppiata, in tutto saranno 400 le famiglie a cui le doneremo, ovviamente gratuitamente”, ci dice Walter Carrubba. Ne riuscirete a far avere altre, gli chiedo. “Non lo sappiamo, vediamo intanto quanto ci impegnerà questo lavoro, il costo e i servizi sono stati stravolti, vedremo…”, chiosa il presidente della Croce Bianca Genovese Walter Carrubba. È indubbio, avendoli visti all’opera, che ci proveranno.
cronaca
La vestizione anti Covid dei soccorritori della Croce Bianca Genovese
Spesa a domicilio per i cittadini over 65 nel Municipio della PA
3 minuti e 27 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Venerdì 26 Aprile 2024
Archivio storico - Il 28 aprile 2006 viene ritrovato il corpo di Luciana Biggi
Venerdì 26 Aprile 2024
La genovese a Barcellona: "Simile a Genova, in Italia serve più dinamismo nel lavoro"
Venerdì 26 Aprile 2024
Primocanile - Animali selvatici, tra visite mediche e "l'ora della pappa" all'Enpa
Venerdì 26 Aprile 2024
Canese (soccorso alpino): "Tanti turisti e non solo affrontano sentieri non preparati"
Giovedì 25 Aprile 2024
Genvision, vince il Deledda: la voce emergente della Liguria è Sara Torrisi
Venerdì 26 Aprile 2024
Genova capitale del tango argentino per quattro giorni
Venerdì 26 Aprile 2024
La Spezia, "Sotto il segno del porto": lo speciale
Venerdì 19 Aprile 2024
"Liguria chiama Roma risponde": le risposte di Cavo, Basso e Pirondini (ottava puntata)
Venerdì 26 Aprile 2024
Genova, "Pulisci e stupisci": i liceali del Mazzini "netturbini" nei vicoli
Ultime notizie
- Letto in fiamme all'ultimo piano, chiusa via del Lagaccio
- Europee Lega, Rixi: "Vannacci ha lavorato bene come militare"
- Anteprima calcio del 26 aprile 2024
- Tra le top 30 mete per ponte primo maggio ci sono 4 liguri (e mezzo)
- Genova, "Pulisci e stupisci": i liceali del Mazzini "netturbini" nei vicoli
- Operaio morì nel cantiere del Terzo Valico, chieste tre condanne
IL COMMENTO
Il 25 aprile potrebbe essere la festa di tutti. Ma...
Il 25 Aprile è la festa di tutti, anche l’Msi dovette dirgli grazie