
Danesi, non era la pensione che sognava.
"Stiamo vivendo un periodo molto difficile, c'è un problema enorme nel mondo: io sono qui a Luni, vado a comprare il giornale, faccio la spesa una o due volte a settimana e poi leggo, mi documento: mi chiamano ancora molto spesso, devo dire".
Non possono fare a meno di lei?
"Non credo questo, però lo scambio di idee è sempre proficuo":
Mi racconti qualcosa dei suoi anni da Amministratore Delegato di Psa: è passato da un avviso di garanzia alla cittadinanza onoraria di Pra', come ci è riuscito?
"Abbiamo costruito un rapporto che prima non c'era, o che se c'era si era perso: non mi piace rivangare il passato però è vero, dopo un anno dal mio arrivo fummo pesantemente attaccati e io ricevetti un avviso di garanzia a causa del rumore del terminal. Poi con il tempo le cose sono cambiate, abbiamo attivato un rapporto costruttivo, adesso il dialogo è continuo: cerchiamo di salvaguardare il lavoro senza dimenticare il rapporto di buon vicinato con le persone che vivono a Pra'".
Restano ancora da fare diverse cose per rendere il terminal sempre meno invasivo:
"Molte cose sono state fatte e altre restano da fare ma non dipendono da Psa: le cosiddette dune sono un'opera del comune di Genova mentre l'elettrificazione delle banchine è in capo all'Autorità di Sistema Portuale. Noi siamo però sempre disponibili a migliorare le nostre dotazioni: abbiamo elettrificato le gru di piazzale e ora stiamo studiando i cicalini notturni, in modo da essere operativi senza arrecare troppo disturbo alla popolazione circostante".
Torniamo a lei, Danesi: sono convinto che non resterà troppo a lungo a godersi la pace della sua casa di Luni. Psa annunciato la sua permanenza nel Consiglio di Amministrazione, che ruolo avrà?
"Un ruolo importante, continuerò a curare i rapporti con gli stakeholder e poi una figura di esperienza nel rapporto con le istituzioni, sia locali che romane, è sempre utile averla. E poi resterò un punto di riferimento per i miei uomini: io sono nato nel terminal, le maestranze sanno quanto mi sono impegnato per conSentire loro di operare in un'azienda che continua a guardare al futuro".
Dunque la casa di Arenzano resta a disposizione?
"Certo che si, sempre lì in Pineta. Magari ci dormirò una volta in meno a settimana, ma continuerò a frequentarla molto spesso: ero li anche l'altro giorno, per me sarà sempre un piacere".
IL COMMENTO
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