salute e medicina

E sul picco il professor Icardi non esclude possano essercene più di uno
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Il tampone va fatto solo ai soggetti sintomatici che presentano un quadro clinico respiratorio che indirizzano verso il Coronavirus e poi a tutti quei soggetti che entrano in ospedale senza sintomi respiratori e poi in ospedale iniziano a manifestare sintomi respiratori" così il professore Giancarlo Icardi dell'Istituto di Igiene dell'Università di Genova. In tutta Italia al momento sono stati fatti più di 125mila tamponi. Ma sul perchè non vengono estesi a tutta la popolazione il dottor Icardi è chiaro: "E' come la questione degli ospedlai, così come dobbiamo limitare i contagi per non sovraffollare le nostre strutture sanitarie lo stesso discroso per i tamponi destinati solo alle due categorie precedemente citate, questo per non mettere in ginocchio il sistema". 
 

Il professor Icardi parla anche del picco di contagi atteso: "Una volta raggiunto il picco la fase di contagi resterà costante nel tempo, noi auspichiamo sui un numero di giorni limitato a una settimana e dieci giorni. L'influenza ci insegna che questo picco può durare anche due settimane. Nulla vieta poi che si verifichino più picchi di contagi a distanza di mesi o settimane" spiega ancora ancora Icardi

In molti poi si chiedono se può essere utile lavare gli alimenti e i beni acquistati ai supermercati una volta tornati a casa. Anche su questo punto la risposta del professor Icardi è precisa: "La trasmissione del virus con gli alimenti non è dimostrata e non rientra nei canoni di questo virus. Quando gli alimenti vengono scaldati o cotti il virus perde la sua resistenza. Per quanto riguarda le scatole è un'ipotesi molto remota, tutto sommato passare sopra una carta monouso può essere utile più dal punto di vista psicologico che scientifico".

Un'altra domanda rivolta al dottore riguarda invece la situazione legata ai casi positivi che non presentano sintomi e che passano il loro periodo di degenza a casa. In caso di altre cure in corso per altre malattie Icardi spiega: "Le precedenti cure non vanno assolutamente sospese. Se invece uno risulta positivo e necessità di assistenza medica sarà poi il dotte che lo ha in cura a valutare quali formaci possono essere utilizzati e quali no".