Da giorni i liguri si sono abituati agli annunci della polizia tramite altoparlanti che li invitano a restare a casa. Ma per rispettare le regole occorre conoscerle. Così, il Comune di Genova, per favorire la comprensione del divieto di assembramento imposto dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha deciso di abbinare al messaggio in italiano diffuso sul territorio dalle pattuglie di polizia locale anche quello in arabo e, tra qualche giorno, anche quello in spagnolo. “Nel centro storico l'auto dei cantuné porterà un mediatore culturale che all'altoparlante diffonderà il messaggio in arabo. Chiederemo al Consolato ecuadoriano di fornirci una persona che possa fare la stessa cosa, in spagnolo, a Sampierdarena”, spiega l'assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino.Un agente che sa parlare bene il dialetto diffonderà lo stesso messaggio in Genovese. “Questo per avvicinarci maggiormente soprattutto agli anziani, che hanno meno dimestichezza con i social, e devono capire l'esatta proporzione del problema e l'assoluta necessità che tutti restino a casa. Ci sembra giusto che nessuno, sul territorio cittadino, si esponga a rischi ed esponga gli altri a rischi perché non ha capito l'emergenza o non ne ha ben compreso le proporzioni”, conclude Garassino.
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