cronaca

Le misure dell'azienda a tutela dei dipendenti e degli utenti
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Stop alla consegne dirette di raccomandate, pacchi e quant'altro. I postini non possono più citofonare ma mettere l'avviso direttamente nella cassetta postale. E' questa una delle indicazioni date dai vertici di Poste Italiane ai suoi dipendenti in seguito alle misure adotatte dal Governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Tra le misure previsto anche un contingentamento degli orari degli uffici postali così come quelli aperti che comunque il gruppo agantisce "omogeneo in proporzione agli abitanti di ciascun Comune"-

 
"L’Azienda garantisce il servizio con un numero saranno dunque contingentate le aperture pomeridiane degli Uffici aperti su doppio turno e di quelli aperti solo al mattino. Inoltre, nei Comuni con un unico Ufficio Postale, l’apertura avverrà a giorni alterni" si legge nel sito di Poste Italiane. Inoltre è stato sospeso il servizio di prenotazione online dell'appuntamento in Ufficio Postale (Prenota Ticket).


E veniamo alla qustione dei servizi di corrispondenza e consegna pacchi. Gli orari di lavoro dei portalettere sono stati dilazionati per evitare la concentrazione di personale all’interno dei siti operativi nelle stesse fasce orarie. L’operatività di tutti gli altri dipendenti di Poste Italiane è garantita dal ricorso allo smart working. precisa che invita tutti i possessori di conto corrente ecc a prlevare i contanti nei postamat (Sportelli bancomat delle Poste Italiane). 

Nel sito di Poste Italiane si legge: "Il recapito di invii raccomandati ed assicurati sull’intero territorio nazionale potrà essere effettuato con le seguenti modalità: il portalettere provvederà all’immissione dell’invio nella cassetta domiciliare o in luogo con condizioni minime di sicurezza, informando il destinatario o altra persona abilitata di tale modalità di consegna ed attestandola, in qualità di incaricato di pubblico servizio, con la propria firma sui modelli di consegna e gli avvisi di ricevimento. È facoltà del destinatario o della persona abilitata richiedere, al momento del recapito, il rilascio dell’avviso di giacenza, con conseguente deposito dell’invio presso l’ufficio postale per il ritiro nei termini indicati nello stesso. In caso di assenza temporanea o rifiuto dell’invio, saranno applicate le consuete modalità di recapito".

E ancora: "La medesima procedura potrà essere applicata anche ai pacchi.
Gli invii in contrassegno o con consegna a mani proprie saranno depositati direttamente presso l’Ufficio Postale, previo rilascio dell’avviso di giacenza.
Per le notifiche a mezzo posta, tenuto conto della impossibilità di effettuare il recapito a mano, a tutela della salute dei lavoratori e degli utenti, gli invii saranno direttamente depositati presso gli Uffici Postali e si darà corso agli adempimenti prescritti dall’art. 8 della legge 890/1982, con rilascio di “avviso in busta chiusa a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento”, (c.d. CAD). Tale operatività, adottata in emergenza sanitaria, sarà annotata altresì sull’avviso di ricevimento (Mod. 23L)".