salute e medicina

L'appello del premier Conte: "Non c'è tempo, state a casa".
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Tutta l’Italia diventa zona protetta. Con l’ultimo dpcm sottoscritto la sera 9 marzo dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, le misure restrittive già applicate per la Lombardia e le 14 province del nord più colpite dal coronavirus vengono estese a tutto il territorio nazionale. Il nuovo provvedimento entra in vigore a partire dal 10 marzo e avrà efficacia fino al 3 aprile.

Muoversi solo se necessario - 
Si può uscire di casa solo per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità. Ove richiesto, queste esigenze vanno attestate mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia o scaricati da Internet. Una falsa dichiarazione è un reato.

SCARICA QUI E COMPILA IL MODULO DELL'AUTODICHIARAZIONE

Divieto di assembramento - Sull'intero territorio nazionale é vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Ristoranti e bar chiusi alle 18 - Sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18, con obbligo da parte del gestore di garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro

Centri commerciali chiusi nei fine settimana (eccetto farmacie, parafarmacie e alimentari) - Chiusi centri commerciali e mercati nei giorni festivi e prefestivi. Nei giorni feriali il gestore dell’esercizio commerciale deve garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. La chiusura non é disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari (che comunque devono garantire distanza di un metro tra le persone)

Sospesi eventi e competizioni sportive - Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Restano consentite solo quelle organizzate da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti a porte chiuse o all’aperto senza la presenza di pubblico.

Allenamenti per gli atleti a porte chiuse - Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali.

Stop a palestre, piscine, spa e centri ricreativi - Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.



I CONTAGI - I numeri di contagi e vittime in Italia è cresciuto vertiginosamente nelle ultime ore, situazione che ha spinto il governo ad estendere su tutto il territorio le misure già in atto in Lombardia e nelle altre 14 province, che da ora sono valide in tutta Italia senza distinzione alcuna. Primocanale in diretta segue l'evoluzione e fornisce un servizio pubblico in tv come sul sito e sui social. (QUI LE RISPOSTE ALLE DOMANDE SU COME COMPORTARSI E SU COSA SI PUO' O NON PUO' FARE FINO AL 3 APRILE).




A GENOVA - Anche Genova così come le altre città della Liguria e dell'Italia si sono risvegliate come in una domenica con pochissime persone per strada, solo chi deve andare a lavorare o è obbligato. Indicazioni quindi forse rispettate dopo le polemiche scoppiate nel fine settimane per le tante persone che hanno preso d'assalto le spiagge della Liguria lasciando inascoltati di fatto i consigli arrivati da più parti dalle istituzioni per limitare la diffusione del virus. Code lungo i marciapiedi davanti agli uffici postali e alcune attività commerciali a un metro di distanza l'una dall'altra, a Genova, per rispettare le norme anticoronavirus. "Mi sembra giusto ridurre qualsiasi rischio, - commenta un'anziana signora in coda davanti all'ufficio postale della centrale via Assarotti - oggi c'è il sole e ci sono 10 gradi, il problema sarà quando è brutto tempo, per non prenderci il coronavirus ci prenderemo la bronchite".


I NUMERI IN ITALIA - Il bilancio dell'epidemia inesorabilmente si aggrava: a fronte di un numero complessivo di contagiati pari a 9.172, le persone attualmente positive sono 7.985, con un nuovo balzo di 1.598 rispetto al giorno precedente, pari a un +25%. Sono 733 quelli ricoverati in terapia intensiva per coronavirus (+12,7%). La Lombardia, la regione nettamente più colpita, registra in un giorno 66 morti e 41 ricoverati in più in terapia intensiva. Reparti questi ultimi già da giorni ai limiti nella regione, il che ha richiesto il trasferimento finora di 17 pazienti - quasi tutti affetti da altre patologie - nelle regioni vicine, Liguria compresa. Il bilancio conta poi 724 guariti (+16,4%).