cronaca

Scoperto grazie allo scrupolo dei sanitari del San Martino
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E' morto un uomo di 74 anni, residente nella provincia di Savona, ricoverato da giorni nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Paolo in condizioni critiche con polipatologie. Era positivo al coronavirus. Il decesso è avvenuto il 7 marzo, lo rende noto la Asl2.

E' la settima vittima che si registra in Liguria
. I pazienti ricoverati nei presidi ospedalieri del savonese con infezione da Covid-19 sono otto. Nell'Ospedale di Savona ci sono 2 ricoverati. Nell'ospedale di Albenga, presso il reparto Malattie Infettive ci sono 6 ricoverati. Tre pazienti ieri sono stati trasferiti a Genova.

Il primo genovese positivo al coronavirus è un uomo di 72 anni, definito "paziente complesso con fattori di rischio per malattie respiratorie croniche", come comunicato dall'Ospedale San Martino. L'uomo era passato dal pronto soccorso dell'ospedale Villa Scassi (avvisato nel frattempo), visitato e dimesso. Ma l'uomo ha deciso di presentarsi al Pronto Soccorso dell'ospedale San Martino per ulteriori consulenze.

La direzione sanitaria dell'ospedale San Martino, grazie alla testimonianza dei parenti del paziente ricoverato prima in Pneumologia e poi in Malattie infettive, ha ricostruito il percorso compiuto dal malato. L'uomo la settimana scorsa si era recato dal medico di base per diffusi problemi di salute, che gli ha prescritto una cura senza pero' sortire effetti. Sabato 29 ha accusato un malore, che conseguentemente ha prodotto il trasporto in ambulanza al Villa Scassi. In seguito alle dimissioni, è rientrato all'abitazione fino a martedì sera, quando, a causa di difficoltà respiratorie è stato visitato dalla Guardia Medica; rilevate delle complicazioni, e' stato contattato il 118, che ha favorito un secondo ricovero, questa volta al San Martino, dove l'accesso è avvenuto con ambulanza e non in autopresentazione.

LA SITUAZIONE AL SAN MARTINO - Sono passati da 10 a 18 i pazienti positivi al coronavirus ricoverati all'ospedale San Martino di Genova. In Malattie infettive ci sono 11 pazienti (oltre a questi ci sono tre persone in attesa di tampone). Sono 7 i pazienti in Rianimazione, in assistenza ventilatoria invasiva, stabili nella loro gravità. Tra questi un genovese di 73 anni, secondo caso di positività in città.

LA SITUAZIONE NELLO SPEZZINO - Crescono i pazienti affetti da coronavirus ricoverati all'ospedale della Spezia: in 24 ore sono passati da 5 a 9. Colpisce il fatto che provengono da vari comuni e a parte il caso del cosiddetto paziente zero, l'uomo di Pignone, tutti gli altri pare non abbiano avuto contatti con soggetti di aree infette. I ricoverati vengono dai Comuni di Pignone, Spezia (2 casi), Riccò del Golfo, Arcola, Luni, Levanto, Sarzana, Beverino. Un paziente di Spezia, un uomo di 68 anni ricoverato in Rianimazione (l'unico, gli altri sono a malattie infettive), un uomo di 46 anni di Levanto, un 54/enne di Sarzana e un 53/enne di Beverino sono i casi nuovi. L'età dei positivi al covid-19 degli spezzini è bassa rispetto ad altre zone: fatta eccezione di per un uomo di 72 anni, gli altri hanno tra i 46 e i68 anni. Sono tutti maschi. Per due le condizioni sono in peggioramento: si tratta del paziente di Arcola di 48 anni e di quello di Levanto di 46 anni.

LA SITUAZIONE NELL'IMPERIESE - Sono 9 le persone ricoverate all'ospedale di Sanremo per positività al coronavirus. Sono tre in più nelle ultime 24 ore. Sette sono nel reparto di malattie infettive. Due pazienti della provincia di Imperia di 85 e 76 anni sono nel reparto di rianimazione.

PAZIENTI LOMBARDI IN PIEMONTE E LIGURIA - Due pazienti in terapia intensiva all'ospedale di Pavia, non affetti da coronavirus, sono stati trasferiti all'ospedale di Moncalieri (Torino), secondo quanto si apprende dalla Protezione civile. E' il primo intervento effettuato dalla Centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario (Cross) per alleggerire le terapie intensive della Lombardia, ormai ai limiti della capienza. Potrebbero essere in tutto una ventina i pazienti che la Lombardia chiederà di trasferire nelle regioni limitrofe, Liguria e Piemonte in primis. Si privilegiano i degenti in terapia intensiva con patologie diverse dal coronavirus per evitare tutte le complesse procedure legate al trasferimento di questo tipo di pazienti.