porti e logistica

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Se a Roma desiderano che Genova torni una Repubblica indipendente, soluzione che potrebbe anche funzionare, il minimo della cortesia istituzionale prevederebbe almeno un tavolo per discuterne. Invece dalla capitale sembrano preferire un'altra strada, quella di impedirci ogni spostamento, cancellandoci dalla carta geografica e mettendoci in quarantena.

Qui da noi, ormai, l'hanno presa in ridere: sui social network è tutto un pullulare di simpatici "meme" che esaltano la tradizionale ritrosia dei liguri a mescolarsi coi foresti. Però, fuori dalla goliardia, la situazione che stiamo vivendo va ben oltre i limiti del paradosso. Siamo totalmente isolati.

Per cui non stupisce la notizia che abbiamo scelto come apertura di Primocanale.it, la decisione di Alitalia (la comatosa compagnia di bandiera italiana, qualsiasi cosa oggi voglia dire) di cancellare due ulteriori voli tra Roma e Genova. I vertici romani hanno tagliato il Genova - Roma delle 6.20 del mattino e quello delle 10.20; il primo slot, in particolare, condanna a morte i viaggi d'affari da concludere in giornata: quel volo era infatti l'unico che consentiva ai genovesi di partecipare a riunioni romane nella prima mattinata senza essere costretti a pernottare nella capitale la sera precedente.

Un danno economico gigantesco, che si somma alle altre difficoltà nel trasporto da e per la capitale (il treno è ancora una lumaca rispetto alla sbandierata alta velocità disponibile tra Milano e Napoli) e che rende più difficile spostarsi anche nel resto del mondo, visto che Fiumicino è un fondamentale hub per raggiungere, con Alitalia e altre compagnie, molte destinazioni internazionali.

Come al solito Alitalia ha pensato solo per sé, senza tenere in nessun conto le esigenze del territorio: atteggiamento che in Liguria dovremmo ricordare all'atto di pagare le tasse, da cui i governi d'ogni colore hanno largamente attinto per sovvenzionare un carrozzone che per noi è ormai totalmente inutile. Anche stavolta la compagnia ha agito senza nessuna consultazione con le istituzioni locali, lasciando tutti di stucco.

La scusa del Coronavirus, che presto sarà utilizzata anche dagli studenti svogliati o dai malviventi colti con le mani della marmellata ("E' colpa di Covid 19!"), è francamente imbarazzante, vista la situazione drammatica in cui versano le infrastrutture della Liguria. Tutto si poteva fare tranne che limitare ulteriormente la nostra capacità di movimento. Non resta che chiuderci in casa oppure reagire, questa volta con quella risolutezza di cui in molti ambiti ci siamo già dimostrati capaci.