"Il bambino che rientra a scuola il 2 marzo non ha l’obbligo di certificazione medica perché la sospensione delle attività didattiche è stata preventiva. Ma se il bambino non è andato a scuola prima dell’ordinanza allora necessita del certificato medico”, chiarisce a Primocanale Alberto Ferrando, presidente dell’Associazione Pediatri Liguri, dopo la confusione che si è creata a seguito del decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Anche se su questo punto, si riuniranno proprio domani mattina i pediatri assieme all'assessore alla sanità di Regione Liguria Sonia Viale per stilare un vademecum da seguire in caso si ritorni a scuola già a inizio della prossima settimana. "Vogliamo evitare ogni appesantimento burocratico: sicuramente dato che siamo in periodo di settimana bianca, per chi era in vacanza basterà autodenunciare il fatto di non essere stato in aree a rischio". Il provvedimento prevede che fino al 15 marzo le assenze degli studenti oltre i cinque giorni andranno giustificate con certificato medico. Una follia per i pediatri liguri: "Il provvedimento non solo è inutile ma è potenzialmente dannoso”, spiega Ferrando. “E’ inutile perché un bambino che sta assente per cinque giorni e rientra a scuola ormai non è più contagioso e il medico però non può certificare un'eventuale incubazione. Poi è dannoso perché obbliga le persone a frequentare ambienti medici potenzialmente a rischio”, continua Ferrando. Dunque da un lato “il decreto prevede restrizioni per prevenire il contagio di Coronavirus, ma dall’altro il Ministero obbliga i genitori ad affollare i centri medici per avere la certificazione.
Resta ancora l'interrogativo se la decisione di sospendere l'attività didattica verrà prolungata o meno. "Si opterà per delle decisioni uniformi per le regioni coinvolte. Ci sono una serie di ipotesi al vaglio ma decideremo nei prossimi giorni con la presidenza del consiglio e con la protezione civile", ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. "Ci siamo impegnati per cercare di essere allineati su ordinanze e provvedimenti, decideremo domenica". Stop alle gite scolastiche, e con questo si intende sia i viaggi di istruzione sia le uscite o i progetti di scambio e gemellaggio, fino al 15 marzo.
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