Sono 160, tra agenti della polizia locale e assistenti sociali, i dipendenti del Comune di Genova che andranno a scuola di 'soft skills' per gestire l'approccio con persone senza fissa dimora. Da che tono usare a quale distanza fisica rispettare, fino a come comportarsi in caso di atteggiamenti aggressivi o alterazioni dovute all'alcol. Sono alcune delle materie che gli operatori potranno studiare grazie a un corso che sarà tenuto dal gruppo Abele, la cosiddetta "università della strada" fondata da Don Ciotti. L'associazione ha vinto una gara pubblica indetta dal Comune di Genova che, per i prossimi due anni, sulla formazione in ambito sociale, investirà 195 mila euro. Il corso, presentato stamani a palazzo Tursi in conferenza stampa, inizierà a febbraio e sarà replicato per quattro edizioni. Ogni edizione sarà articolata in 12 ore di lezione, divise in quattro incontri di tre ore, oltre a una giornata conclusiva seminariale. Le classi saranno composte in maniera equilibrata tra agenti di polizia e assistenti sociali in modo che ci siano le componenti di controllo e sostegno. "E' importante che ci sia una collaborazione tra questi diversi ruoli - dice Alberto Mortara, della fondazione Auxilium, in rappresentanza della rete di associazioni che si occupano di persone senza fissa dimora - ed è importante che per la prima volta questa amministrazione investa sulla fase educativa di strada vera e propria".
Alla presentazione anche gli assessori alla Sicurezza e al Sociale Stefano Garassino e Francesca Fassio. Angela La Gioia, psicologa e psicoterapeuta del gruppo Abele, ha spiegato che il corso servirà a "sviluppare competenze relazionali e che porteranno a un approccio autorevole ma anche gentile, prima di agire è importante ascoltare e osservare".
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