Tempi duri per i portieri di Inter e Sampdoria in vista dello scontro diretto di domenica sera a San Siro. I nerazzurri, dopo l’infortunio di Handanovic, si sono affidati al suo secondo, l’ex blucerchiato Daniele Padelli, che nel periodo di interregno ne ha combinato di cotte e di crude. Al punto da indurre la società nerazzurra a tentare di ingaggiare Emiliano Viviano, svincolato e temporaneamente parcheggiato a Bogliasco. L’operazione non è andata in porto, non si sa se per le condizioni fisiche del portiere o per una scelta tecnica dell’Inter.Fatto sta che Padelli è stato confermato, ma Conte sta facendo di tutto per cercato di recuperare il titolare Handanovic, che potrebbe riaffacciarsi sull’uscio della porta nerazzurra proprio contro la Sampdoria. La quale, a sua volta, deve fare i conti con la situazione non brillantissima, specie sul piano psicologico, di Emile Audero, che si porta dietro l’etichetta di mister venti milioni di euro. Tanto è stato pagato a bilancio. Ora l’estremo difensore della Samp, in balia di una difesa continuamente rivoluzionata e non certo impermeabile, ha perso tutte le sue sicurezze, che non sono certo quelle di un campione ipervalutato ma nemmeno di un brocco.
Ecco perché Audero va aiutato e non messo con le spalle al muro, tanto più che dietro di lui albergano Seculin e Falcone, elementi non in grado di sostituirlo migliorando la squadra. Che Audero sia un po’ in confusione come i suoi compagni è evidente, ma è altrettanto vero che la salvezza della Sampdoria passa anche e soprattutto attraverso le sue mani. Alla Scala del calcio toccherà a lui dimostrare di saper reagire al momento difficile e alle critiche, peraltro non tutte meritate.
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