
“Visto quello che c’è stato con Preziosi, mi sembrava che non portasse profitto un nuovo rapporto con il club. Al Genoa, alla città e ai tifosi sono legato perché ho dato e ricevuto tanto, così ho pensato fosse giusto non accettare, pur rimanendo grato al presidente perché mi ha dato la possibilità di allenare una delle società più importanti d’Italia. Futuro? Con il mio staff abbiamo una grande voglia di tornare a fare quello che abbiamo dimostrato di saper fare”.
IL COMMENTO
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse
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