I 37 gol sin qui subiti dalla Sampdoria – a fronte degli appena 22 realizzati – rappresentano lo specchio delle difficoltà incontrate dai blucerchiati in questo campionato. Claudio Ranieri sembrava avere dato una svolta, blindando la retroguardia. Poi l’infortunio di Alex Ferrari – non un top player, ma un elemento affidabile e soprattutto predisposto a guidare il reparto con disciplina – ha complicato i piani dell’allenatore. Il primo a pagarne lo scotto è stato Omar Colley, che a Roma con la Lazio e al “Ferraris” con il Napoli è apparso completamente fuori fase. Il gambiano, se affiancato da un leader, come era stato l’anno scorso Andersen e come si stava proponendo ora Ferrari, può dare il suo contributo ma se il leader diventa lui sono dolori. Il redidivo Tonelli, malgrado la lunga inattività, con lunedì sera è stato tra i migliori e dunque dovrebbe viaggiare verso la riconferma a Torino.Il ballottaggio, semmai, dovrebbe riguardare proprio Colley e Maya Hoshida. Il giapponese non gioca dallo scorso ottobre, però ha mestiere ed esperienza. Dunque, un tandem Tonelli-Yoshida non è da escludere. A meno che Ranieri non preferisca evitare la concomitanza di due difensori di piede destro e dunque scelga di puntare su Yoshida e Colley. Un rimescolamento di carte in ogni caso ci sarà, la coppia Tonelli-Colley è naufragata sotto i riflettori.
Peraltro, la critica dei tifosi si è concentrata soprattutto verso Emile Audero. Il portiere non è immune da responsabilità, ma gettare la croce addosso a lui solo per la spropositata valutazione di 20 milioni appare un azzardo. Anche perché le alternative Seculin e Falcone non offrono maggiori garanzie. Resta sempre l’ipotesi dello svincolato Viviano, che nella Sampdoria ha lasciato un’ottimo ricordo ma è inattivo da un anno. Audero non ha ricambi, insomma. E la Sampdoria deve sostenerlo.
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