
"A Genova avevamo già deciso uno sciopero che a questo punto sospendiamo, ma è chiaro che se non avremo risposte chiare dall'azienda lunedì 20 gennaio a Genova sarà sciopero", spiega il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro. Lo stato di agitazione a Genova era stato indetto dopo che Arcelor Mittal ha comunicato l'azzeramento del contratto integrativo aziendale a partire dal 31 dicembre in attesa di un nuovo accordo.
"Per noi la questione è semplice: fino a che non verrà ridiscusso tutto a un nuovo tavolo valgono gli accordi precedenti. Non ci stiamo a far perdere salario ai lavoratori mentre è in corso una trattativa tra azienda e Governo da cui siamo tenuti fuori", conferma Manganaro. Intanto le segreterie genovesi di Fiom, Fim e Uilm hanno inviato una richiesta di incontro urgente a società per Cornigliano che finanzia i lavori di pubblica utilità per lavoratori che sono rimasti sotto Ilva in amministrazione straordinaria:
"Il Governo ha fatto il solito pasticcio e nel Milleproroghe non ha rifinanziato la maggiorazione della cassa integrazione per i lavoratori Ilva è al 70% mentre da gennaio è scesa al 60%. A Genova a questo punto per garantire il reddito dei 280 lavoratori genovesi "chiederemo a società per Cornigliano di aumentare le ore di lavori di pubblica utilità ma è necessario il via libera del sindaco. Ci auguriamo che almeno su questo non ci siano problemi", conclude Manganaro.
IL COMMENTO
Il mini-nucleare è possibile, ma serve coraggio politico
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova