cronaca

"Il personale lavora giorno e notte festivi compresi"
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PerGenova, il consorzio formato da Salini-Impregilo e Fincantieri a cui è stata affidata la ricostruzione del ponte sul Polcevera, smentisce "categoricamente le ricostruzioni circolate in questi giorni circa i ritardi di produzione". È quanto si legge in una nota diffusa proprio mentre la struttura commissariale è riunita con il consorzio per fare aggiornare il cronoprogramma. PerGenova conferma "con determinazione il proprio impegno per rispettare i tempi di realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera. Questo impegno richiede uno sforzo straordinario per recuperare i tempi che si sono resi necessari al completamento della demolizione del Ponte Morandi, particolarmente nell'area di levante, e per compensare l'effetto degli eccezionali eventi atmosferici avversi che si sono abbattuti con particolare violenza su Genova e la Liguria".


Il consorzio, inoltre, ribadisce che "intende svolgere la propria missione senza mettere a rischio, per nessun motivo, la sicurezza del proprio personale, che lavora giorno e notte, festivi compresi, mantenendo l'altissimo livello di qualità con cui i suoi soci, Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo, sono soliti lavorare". Sibillina la conclusione della nota: "Al termine dei lavori di ricostruzione del ponte seguirà ovviamente il collaudo dell'opera, sui cui tempi PerGenova non ha alcuna visibilità".

"I costruttori smentiscono ritardi nella costruzione del nuovo ponte per Genova e si impegnano a un sforzo straordinario per recuperare i ritardi. Spiace che chi si occupa di osservare e giudicare il lavoro altrui, lo faccia senza notare e far notare che i ritardi del cantiere siano stati provocati dalla peggior ondata di maltempo degli ultimi 60 anni e dal trattamento dell'amianto, che ha richiesto procedure straordinarie per la salute della popolazione e dei lavoratori". Lo evidenzia il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti via Facebook. "Forse chi osserva, scrive, giudica non abita a Genova. Oppure vive nella nostalgia di una Liguria pessimista, cupa, rinunciataria, coerente con certa mediocrità, e sembra che gufi e si compiaccia se le cose non vanno come dovrebbero - commenta il governatore -. Tutti se ne facciano una ragione: quella Liguria non esiste più, grazie allo sforzo e alla capacità di chi crede nel cambiamento e nel futuro”.



"Il contratto parla di 30 aprile- assicura il sindaco e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci- se ci sono delle difficoltà, le affrontiamo assieme, tirandoci tutti su le maniche e lavorando: il commissario, Fincantieri, Salini e il Rina. Ho parlato con Bono e con Salini e tutti hanno garantito che sono impegnati a fare il miglior lavoro per la città. Così come il Rina". Il primo cittadino, inoltre, spiega che “i fattori di ritardo sono tre: il maltempo che ha rallentato le operazioni in cantieri, non solo la pioggia ma anche il vento forte che impedisce le lavorazioni in quota; il mare grosso che ostacola gli arrivi del materiale; la consegna di alcune aree ai costruttori due mesi dopo rispetto a quanto previsto inizialmente. Su quei tre fattori di ritardo non si può far nulla, sono i normali imprevisti di un project planning. Ora si tratta di lavorare tutti insieme per cercare di diminuire il più possibile il ritardo per il beneficio della città: la città ha bisogno del ponte, quindi dobbiamo fare il prima possibile. Chi fa polemiche e politica strumentale su queste cose, non si merita di essere genovese o italiano". Il sindaco non ha ancora perso la speranza: "Se tutto fila perfetto c’è ancora la possibilità di finire il 30 aprile. E' chiaro che non sarà facile, perché' c’è del ritardo accumulato. Ma tutto è possibile”.

Intanto i familiari delle vittime di Ponte Morandi hanno presentato, attraverso un avvocato, una propria bozza di proposta di legge per l'istituzione del fondo per supportare le famiglie delle vittime degli eventi estremi. La presentazione è avvenuta a rappresentanti politici di diversi gruppi parlamentari. Egle Possetti, presidente dell'associazione dei familiari della vittime di ponte Morandi, spiega: "Lo Stato dovrebbe legiferare per garantire un immediato sostegno ai parenti di vittime di disastri in modo che non siano costretti a dipendere dai risarcimenti di chi magari ha avuto una responsabilità nella morte del loro congiunto".


Nel caso di ponte Morandi quasi tutti i familiari hanno accettato il risarcimento proposto da Autostrade e non potranno quindi costituirsi parte civile. A questo proposito, dopo la notizia che il secondo incidente probatorio con i periti della procura è rinviato a fine aprile, Possetti dice: "Non ci spaventiamo, ci rendiamo conto che la mole di documentazione è enorme, vorremmo che si giungesse in aula con dati verificati in modo autorevole ed è essenziale che il lavoro sia fatto in modo oppugnabile come ha detto anche il procuratore Cozzi il tempo speso in questa fase iniziale sarà guadagnato nella fase processuale, quindi non siamo scandalizzati da questo allungamento", conclude Possetti.