cronaca

Tutto rischia di passare in sordina
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 417984: annotare bene questo numero perché è racchiusa qui la speranza di capire qualcosa nella vicenda dello spostamento dei tubi Iplom a Genova Fegino. Tutto rischia di passare in sordina, ma cerchiamo di riannodare le fila: Iplom deve spostare i tubi dall’alveo del Fegino e del rio Pianego che, ricorderete, sono stati interessati, così come il Polcevera, il mare di fronte a Genova e maniman anche quello francese, dallo svernamento di idrocarburi il 17 aprile 2016 durane il trasferimento di greggio da una nave al porto Petroli di Multedo alla raffineria di Busalla. Li deve spostare, i tubi, perché altrimenti non si potrebbero mettere in sicurezza questi due corsi d’acqua.


Del tema abbiamo già parlato più volte, ma la novità sta nel fatto che sabato scorso sul Secolo XIX è stato pubblicato un Avviso di pubblicazione: di fatto Eni e Iplom informano i cittadini che hanno 20 giorni di tempo dal 7 dicembre, per consultare un Comune gli atti, le mappe, l’elenco degli interferiti dal nuovo percorso dei tubi, che sarà a monte del quartiere, sulle colline verdi, e che nei successivi trenta giorni si potranno fare le proprie osservazioni. C’è anche un elenco di codici, nomi e cognomi degli interessati.

La cifra che abbiamo scritto a inizio articolo, 417984, é il numero del protocollo degli atti di cui sopra, il numero senza il quale, si capisce parlando al telefono con l’Ufficio dell’Albo pretorio del Comune di Genova, non si riuscirebbero mai a trovare i documenti di Iplom con elenco di vie e percorso nuovi, tipo di opere. “Proprio oggi è venuto un cittadino a cercare gli atti - spiegano dall’Ufficio albo pretorio - e altri due qualche giorno fa. Ma tutto é gestito dall’ufficio urbanistica. Però per a consultazione on line nell’albo pretorio del Comune dovete inserire questo numero di protocollo dove richiesto e, accanto, indicare la data 2019”.

Insomma, le persone si stanno interessando eccome. E sono molto preoccupate: “Non tutti i cittadini interferiti sono d’accordo col passaggio dei tubi nei loro terreni - spiegano Stefano Rivolta e Piero Costantino del Comitato di Fegino - e in generale il quartiere è in apprensione perché nel nuovo percorso i tubi passeranno per un tratto anche in via Borzoli e sotto case e cantine. Ma anche nel tratto a monte, nelle colline di Lago Figoi, ci sono molti torrentelli e abbiamo paura che con i tubi aumenti ancora la franosità, quindi magari un giorno avremo il pericolo non dai corsi d’acqua ma ma da monte”.

Insomma, il quartiere dichiara guerra e cerca di capire qualcosa di più in queste ore. Ore in cui i miasmi di idrocarburi, mediamente una volta alla settimana di sentono “quando arrivano le navi al porto petroli di Multedo”. “Ricordiamo che i tubi della Iplom pagano per passare sotto i nostri piedi, o meglio, per ora, sotto i corsi d’acqua, meno di quanto pago io per i miei mezzi” chiude Rivolta sorridendo amaro. 1356 euro all’anno. (... Continua)