cronaca

Emanuele Castrucci è originario di Monterosso al Mare ed è professore di filosofia del diritto
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“Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo": il commento accompagnato da una foto di Hitler, è apparso il 30 novembre sul profilo Twitter del professor Emanuele Castrucci, ordinario di filosofia del diritto e filosofia politica nell'Università di Siena. 


 

Il tweet del professore di origini spezzina ha sollevato indignazione e critiche sui social, anche di vari esponenti politici come Emanuele Fiano e Andrea Orlando. Così come l'iniziale presa di posizione, ritenuta troppo lieve, del rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati: "Il professor Castrucci scrive a titolo personale e se ne assume la responsabilità". 


 

Il Senato accademico dell’Ateneo senese ha ora “unanime, condiviso la proposta del Rettore in ordine alle azioni da intraprendere". I legali dell'Ateneo hanno presentato denuncia alla Procura, nel quale si ipotizza il reato di negazionismo ed è stato anche avviato anche l'iter per valutare eventuali sanzioni disciplinari e l’eventuale destituzione. La commissione incaricata si riunirà nei prossimi giorni. 


 

Castrucci è originario di Monterosso al Mare (La Spezia), ha 67 anni, è professore ordinario di filosofia del diritto e filosofia politica nell'Università di Siena e la sua ricerca è legata a filoni di pensiero riconducibili alla rivoluzione conservatrice europea. A Monterosso, piccolo borgo delle Cinque Terre, di tradizione antifascista le reazioni sono di condanna. 


 

Su quanto accaduto è l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Emanuele Moggia a prendere le distanze: “La comunità di Monterosso al Mare nulla vuol avere a che spartire con chi manifesta apologia del Nazismo. Adolf Hitler non ha "difeso l'intera civiltà europea", così come dichiarato dal professore Castrucci, nativo di Monterosso, bensì ha tradito l'Uomo e l'intera Umanità. Questo è il Peccato dei Peccati e, come tale, imperdonabile ed indifendibile. Siamo invece impegnati da anni a coltivare la memoria dell’Olocausto e del dramma del secondo conflitto bellico mondiale con un corso di educazione civica rivolto a tutti gli studenti delle nostre scuole”. 


 

Il borgo è, inoltre, famoso per il legame con Eugenio Montale, che firmò nel 1925 il manifesto antifascista di Benedetto Croce, e fu tra i pochi intellettuali che rifiutarono di prendere la tessera del Partito nazionale fascista e per questo fu costretto a dimettersi dalle direzione del Gabinetto di Viesseux a Firenze. 


 

Nella piazza centrale del paese dedicata a Garibaldi una lapide ricorda i giovani partigiani Giuseppe Da Pozzo e Luigi Zebra, fucilati dalle Brigate Nere il 5 marzo 1945.