cronaca

"Diventare grandi, forse, non è poi così bello"
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In questi giorni, grazie al progetto Primocanale Underground, ho avuto l'opportunità d'intervistare parecchi ragazzi presenti all'interno del Salone dell'Orientamento. La domanda posta era sempre la stessa "cosa vorresti fare da grande?". Una cosa mi ha sorpreso: i più giovani avevano le idee più chiare dei "più vecchi". Ciò mi ha fatto riflettere su una questione: aveva ragione Peter Pan.

I bambini hanno una fiducia incondizionata nel futuro e non hanno ancora perso la voglia di cambiare il mondo e di diventare quello che sperano di essere. Sull'isola che non c'è,infatti, i Bimbi Sperduti non vogliono diventare grandi così come la gran parte dei giovani d'oggi. Grazie a questa esperienza, ho scoperto che i giovani liceali (o universitari) condividono, per certi versi, quest'idea: alla fine, diventare grandi, forse, non è poi così bello.

Perché? Non lo so neanche io. Forse è perché, crescendo, si capisce quanto sia difficile diventare adulti, forse perché la gamma di scelta di professioni è talmente ampia che, nonostante si abbiano le idee chiare, è difficile mantenere fede al proprio sogno nel cassetto. La conclusione alla quale sono arrivata è che non si può rimandare sempre il proprio futuro a tempo indeterminato perché, prima o poi, senza che ce ne rendiamo conto, il futuro diventa il presente e ti crolla il mondo sotto i piedi.

Il mondo del lavoro nel nostro paese è spesso freddo e spietato e per questo i giovani non si permettono di sognare. Hanno paura di non riuscire ad attraversare la porta di quel mondo ignoto. Per questo non vogliono allontarsi troppo dalla loro famiglia, un mondo a loro noto, per fare questo salto nel buio.
In sostanza, ragazzi, non smettete mai di credere ai vostri sogni e non abbiate paura di provare ed,eventualmente,di fallire. Come dice Peter Pan "Solo chi sogna può volare!".