cronaca

Entra in vigore il decreto, nessun preavviso e sanzioni pesanti
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Entra oggi, 7 novembre, in vigore il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che definisce le caratteristiche tecnico-costruttive dei dispositivi antiabbandono per bambini. L'entrata in vigore del decreto comporta anche l'immediato obbligo per i conducenti dei veicoli sui quali devono essere installati i seggiolini, che trasportino un bambino di età inferiore a 4 anni di far uso, anche di un apposito dispositivo di allarme per prevenire l'abbandono del minore nel veicolo.

Ma genitori e produttori non sono pronti: sul mercato non sono ancora disponibili sensori sufficienti per rispondere alla richiesta. Il colpo di scena è stato reso ufficiale da una circolare del ministero dell’Interno (la 300/A/9434/19/109/12/3/4/1) nel pomeriggio del 6 novembre. Chi trasporta in auto un bambino sotto i 4 anni senza essere dotato dei seggiolini auto antiabbandono rischia multe da 81 a 326 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente, e la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi se viene colto a commettere la stessa infrazione più di una volta nel giro di due anni. Una novità che trova impreparati tutti, genitori e produttori insieme, e che rischia anche di causare conseguenze pesanti in caso d’incidente.

La polizia ricorda in una nota che, secondo quanto previsto dal decreto, i dispositivi possono essere già integrati nel seggiolino, possono costituire una dotazione di base o un accessorio del veicolo, oppure essere indipendenti sia dal seggiolino sia dal veicolo. Non necessitano di omologazione, ma devono essere conformi alle prescrizioni tecniche riportate nell'allegato A al decreto. In particolare l'antiabbandono deve dare un segnale di allarme idoneo ad attirare tempestivamente l'attenzione del conducente attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all'interno o all'esterno del veicolo, nonché avere la capacità di attivarsi automaticamente ad ogni utilizzo, senza ulteriori azioni da parte del conducente.

Prima dell'acquisto del dispositivo
è quindi necessario verificare la conformità alle caratteristiche tecniche previste dalla norma, consultando la documentazione tecnica eventualmente messa a disposizione dal fabbricante. "Auspicavamo un margine di tempo maggiore interpretando la legge in modo più favorevole e con la concessione dei 120 giorni inizialmente previsti, così non è stato pertanto... genitori, nonni e accompagnatori affrettatevi!", ha commentato l'Asaps, l'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale.

Nessun periodo di adeguamento di 120 giorni
, quindi. L’obbligo e le sanzioni scatteranno subito, appena accertata l’infrazione. A meno che non intervenga il Ministero dell’Interno per sospendere temporaneamente le sanzioni. Ma come specificato anche sul sito della rivista specializzata 'Io e Il Mio Bambino' “La legge 117/2018, una volta pubblicato il decreto attuativo, prevede sì un periodo di adeguamento di 120 giorni per l’entrata in vigore dell’obbligo, ma specifica anche che l’obbligo sia «comunque a decorrere dal 1° luglio 2019". Quindi dal 7 novembre.

Nella logica del Governo Conte anche la sicurezza ha un costo e stavolta a pagarlo saranno i genitori e i nonni. Sul sito del ministero dei Trasporti si legge che "per agevolare l'acquisto dei dispositivi nel Decreto Fiscale è stato istituito un fondo e il riconoscimento di un contributo economico di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato. Nei prossimi giorni verrà approvato il decreto che disciplina le modalità per l'erogazione del contributo". Prima le multe, poi il sostegno in modi e tempi ancora da definire: l'ennesimo pasticcio di questa legislatura è servito.