cronaca

La nota del gruppo
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ArcelorMittal è pronta a restituire l'Ilva al Governo e c'è anche una scadenza  di 30 giorni. Secondo i contenuti dell'accordo" siglato il 31 ottobre 2018 ArcelorMittal "ha chiesto ai Commissari straordinari di assumersi la responsabilita' delle attivita' di Ilva e dei dipendenti entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione" della volonta' di ArcelorMittal di lasciare l'Ilva. E' quanto si legge in un comunicato del gruppo.

Un colpo durissimo al futuro dell'azienda e dei lavoratori dei diversi stabilimenti, Genova Cornigliano compresa. A un anno dall'arrivo a Taranto, Am InvestCo Italy ha notificato ai commissari straordinari dell'Ilva la volontà di rescindere l'accordo per l'affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate acquisite secondo l'accordo chiso lo scorso anno. Attualmente per il gruppo dell’acciaio lavorano 10.700 dipendenti, di cui 8.200 a Taranto.

A innescare la pesante presa di posizione da parte di Mittal è stata l’eliminazione dello scudo penale dal decreto Salva-Imprese, misura ad hoc che era stata reintrodotta dopo l’abolizione totale nel decreto Crescita. E proprio qui il nocciolo della questione, con contratto modificato per ArcelorMittal esistono le condizioni per il recesso e restituire, metaforicamente parlando, le chiavi dell'azienda ai commissari.

Come spiegano ancora dal gruppo ora "sarà necessario attuare un piano di ordinata sospensione di tutte le attività produttive a cominciare dall’area a caldo dello stabilimento di Taranto, che è la più esposta ai rischi derivanti dall’assenza di protezioni legali. Anche le attività di tutti gli altri reparti e aree operative saranno progressivamente sospese, tenendo presente che l’obiettivo di queste azioni è di mantenere tutti gli impianti in efficienza e pronti per un loro riavvio produttivo" precisa la nota. E subito la decisione ha scatenato la reazione dei sindacati, durissimo il commento del segretario nazionale della Fim Cisl Bentivogli che punta il dito sul governo: "Un capolavoro di incompetenza e pavidità politica: non disinnescare bomba ambientale e unire bomba sociale".

IL GOVERNATORE TOTI - "Complimenti al Governo! Grazie alle trovate grilline e alla incapacità del Pd Arcelor Mittal fugge dall’Italia. Ilva rischia la chiusura, 20mila persone per strada, i contribuenti italiani costretti a pagare quel che avrebbe pagato Mittal. Ma vi rendete conto? Abbiamo affidato il paese a chi sosteneva di voler fare dell’Ilva di Taranto un parco giochi! Si sì... in realtà ne sta facendo un deserto. La decrescita avanza, altro che felice. Lacrime e sangue. Siamo pronti a batterci in ogni modo con i lavoratori e ho già chiesto ai sindacati di vederci subito in Regione per fare il punto sulla situazione genovese e concordare ogni forma di mobilitazione in difesa dell'acciaio italiano. Ecco a voi l'incapacità e la malafede del governo giallo-rosso che nessuno ha scelto, e questi risultati ci fanno capire il perché".

VERTICE IN REGIONE -  Vista la situazione venutasi a creare attorno al futuro dell'azienda è stato convocato dalla Regione un incontro con i sindacati per mercoledì 6 novembre alle ore 11. "Il Governo ha dato l'alibi all'azienda per fare marcia indietro. E' una scelta scellerata. Qui si sta lavorando solo per il consenso del giorno dopo, ma serve una prospettiva per l'industria, per l'Italia, per il mondo del lavoro". E' il commento del segretario Fim Cisl Liguria Alessandro Vella.


I COMMENTI DEL MONDO DELLA POLITICA -
"Come temevamo, ci sono riusciti. Hanno fatto chiudere l'Ilva. Questo governo, con la sua ideologia di decrescita, e' un flagello per l'economia e i lavoratori italiani". Lo afferma, in una nota, il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, in merito all'intenzione comunicata da Arcelor Mittal di lasciare l'ex Ilva. "Sulla vicenda Ex Ilva esprimiamo tutta la nostra preoccupazione e lo sconcerto per l'annuncio da parte di Arcelor Mittal del disimpegno sull'azienda. Non si perda tempo: il presidente Conte convochi immediatamente Arcelor Mittal. Non si scherza con i lavoratori e con l'ambiente: pretendiamo serieta' e rispetto". Cosi' in una nota Pietro Bussolati della segreteria nazionale Pd.
"Il venir meno dello scudo penale deliberato in corso d'opera, a causa di pulsioni giustizialiste del Movimento 5 Stelle, sta causando il fermo della produzione e soprattutto e' un pessimo segnale di fronte a quegli investitori che per scommettere sul nostro Paese chiedono affidabilita' e condizioni se non proprio favorevoli quantomeno non invalidanti" spiega deputata di Fratelli d'Italia Ylenja Lucaselli.