Nasce l'asse tra mare Adriatico e mar Tirreno nel sistema portuale: i porti di Genova e Trieste, infatti, hanno firmato una serie di protocolli d'intesa per accelerare l'ammodernamento del sistema di digitalizzazione delle procedure doganali.Si tratta di un percorso già in atto da tempo e sviluppato con grande decisione dall'Agenzia delle Dogane: rendere più snella la burocrazia portuale, infatti, è un passo tanto decisivo per la competitività dei porti quanto l'implementazione di nuove infrastrutture.
L'Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale vedrà interventi negli scali di Sampierdarena, Pra' e Vado (a supporto della nuova piattaforma Apm): sarà favorita l'interoperabilità tra il sistema doganale e quello portuale, delle procedure di entrata/uscita e imbarco/sbarco delle merci al fine di migliorare i processi doganali, ottimizzandone l'impatto sui processi logistico-portuali.
A questi si affiancherà anche lo sviluppo di analisi avanzate sugli introiti derivanti dalle tasse portuali.
Per il Mare Adriatico orientale, l'autorità guidata da Zeno D'Agostino, gli interventi graviteranno sul porto di Trieste e sul retroporto di Fernetti, per la piena integrazione digitale tra le attività del porto stesso e il sistema degli interporti e punti franchi sul territorio regionale.
Il programma di ammodernamento digitale di Agenzia delle Dogane continuerà con altri porti in giro per l'Italia: tra gli altri, quello della Spezia che sta lavorando per arrivare alla firma di suoi propri protocolli.
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