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Botta e risposta Boschi-Fiano, un centinaio di liguri a Firenze
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Con la presentazione all'americana del logo votato online, una V che sembra un gabbiano su sfondo fucsia, parte ufficialmente l'avventura di Italia Viva, in un tripudio di musica e luci dell'ex stazione ferroviaria piena di gente in diretta sul canale 11 di Primocanale.

Il partito "delle tasse e delle tessere":
dalla Leopolda parte il cannoneggiamento contro il Partito democratico, la casa madre che Matteo Renzi ha ripudiato e che è dipinta come il partito dei vizi da Prima Repubblica. Ma dal Pd la risposta è secca, dura e materializza lo spettro del voto: se Renzi e il suo partito deve "distruggere per esistere, il viaggio del Titanic è appena cominciato".

Tenta di smorzare i toni lo spezzino Andrea Orlando: "Penso che la Leopolda sia stata un momento di stimolo in questi anni, ho detto che gli ultimatum vanno evitati, da qualsiasi parte provengano", ha detto il vice segertario del Pd, che poi ha precisato: "Mai detto che Papeete e Leopolda si equivalgono e auguro a chi partecipa un buon lavoro. Non metto i due eventi sullo stesso piano".

Ad aprire il fuoco, politicamente parlando, è stato l'ex premier dal palco, infilando in mezzo al programma dei lavori ella seconda giornata di lavori, quella dedicata alla presentazione del simbolo e all'apertura delle iscrizioni, un affondo: "Le iscrizioni a Italia Viva saranno solo online, mai più signori delle tessere, ciao ciao correnti". Il Pd non è citato, naturalmente, ma è a chiaro a tutti che il messaggio è diretto ai dem e la platea si scalda, contagiata dal fervore iconoclasta del fondatore. "Italia Viva sarà il primo partito de-correntizzato", tuona Renzi con un riferimento che sembra diretto a chi, prima della scissione, parlava della necessità di un Pd "de-renzizzato".

Ma l'attacco più duro
arriva dalla capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, di casa alla Leopolda come e forse più di Matteo Renzi. "Il Partito democratico sta diventando sempre di più il partito delle tasse. Noi non lo siamo", dice. Il riferimento è al braccio di ferro avviato dai renziani su Quota 100 e, da oggi, anche su altri punti della manovra come la sugar tax sulla quale Renzi e compagni annunciano emendamenti in Parlamento. Un braccio di ferro che coinvolge direttamente il premier Giuseppe Conte, impegnato su due diversi tavoli: quello di Quota 100 contro Renzi e quello del regime forfettario sulle partite Iva, in cui Conte se la vede direttamente con Luigi Di Maio.

Sul cambiamento del regime forfettario delle partite Iva e il No alla sugar tax, inoltre, Renzi e Di Maio sembrano marciare appaiati. Di fronte a questo scenario non c'é una remota possibilità che l'esecutivo possa indebolirsi? Niente affatto rispondono quasi in coro dalla Leopolda. Anzi: "E' normale, quando si lavora insieme in maggioranza, fare delle proposte e chiedere insieme di cambiare parti di provvedimenti. Credo faccia parte del dibattito in Parlamento".

Un asse, quello tra Italia Viva e Movimento 5 Stelle, che si rafforza con il sostegno dei renziani alla richiesta dei pentastellati di un vertice di maggioranza da tenere prima del Consiglio dei ministri di lunedì. A Boschi il Pd risponde con Emanuele Fiano, deputato rimasto nel Pd dopo essere stato una delle punte di diamante dei renziani pre scissione: "Per Boschi il Pd è il partito delle tasse. Non sembrava così quando l'altra mattina alla cinque", dopo il Consiglio dei Ministri notturno sulla manovra, "Teresa Bellanova e Elena Bonetti hanno approvato la legge di bilancio. Se dovete distruggere per esistere, il viaggio del Titanic e' appena cominciato", sottolinea Fiano riferendosi ai destini del governo e al cosiddetto piano B: con la caduta dell'esecutivo si torna dritti al voto. Una prospettiva che, a legge elettorale in vigore, non sorride né a Renzi, né a Di Maio.

4 PRESENTATRICI MILLENIALS, UNA LIGURE - Donne, età media 23 anni, tre studiano giurisprudenza e una scienze politiche e relazioni internazionali. Tutte con ruoli nel Pd che hanno lasciato con la scissione per scegliere Italia Viva; impegnate in politica da quando avevano tra i 14 e i 20 anni. Sono le quattro conduttrici della Leopolda, che sul palco introducono gli ospiti. "Italia Viva è in linea con il mio percorso che ho iniziato otto anni fa quando mi sono iscritta al Partito Democratico", racconta Danja Stocca, 21 anni, di Savona, studentessa di giurisprudenza all'Università di Genova. "Mi sono iscritta al Pd perché pensavo fosse il luogo giusto in cui ritrovare le mie idee, i miei ideali, ma non è stato così. Invece continuo a ritrovarli nelle idee di Matteo Renzi e credo sia giusto seguirlo in questa nuova sfida", ha conluso Danja.

UN CENTINAIO DI LIGURI -
La carovana ligure per la kermesse di Italia Viva alla Leopolda è composta da un centinaio di persone tra amministratori locali e simpatizzanti. La delegazione è guidata dalla parlamentare spezzina Raffaella Paita. (CLICCA QUI PER SCOPRIRE CHI HA ADERITO)


I GADGET VANNO A RUBA - Una vera e propria caccia ai gadget ideati per la decima edizione della kermesse di Matteo Renzi. Tazze, magliette, shopper e matite sono in via di esaurimento. Le spillette che recano la scritta "Leopolda 10", alcune migliaia, sono  terminate nelle prime ore. Tutti i gadget sono in vendita per l'autofinanziamento della manifestazione. "Le scorte dei gadget si stanno esaurendo con larga anticipo rispetto agli altri anni", fanno sapere i responsabili del merchandising, sottolineando che ciò è dovuto all'alta affluenza di pubblico. Gli organizzatori non forniscono cifre ufficiali, ma si stimano ben oltre 5-6mila presenze al giorno. Centinaia di persone sono rimaste fuori dai cancelli in attesa anche per ore.