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Il tecnico tra il 2009 e il 2015 ha guidato i siciliani portandoli dalla Serie D alla B
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Ci sono gare nel corso della stagione a cui proprio non si vorrebbe rinunciare. Vale per i giocatori, ma anche per gli allenatori.
Per Roberto Boscaglia, tecnico dell’Entella, la partita dal significato speciale è quella contro il Trapani. Con i sicialiani infatti l’attuale allenatore dell’Entella si è tolto grandissime soddisfazioni tra il 2009 e il 2015: ha portato la squadra dalla Serie D alla Serie B e in Coppa Italia nel 2013/2014 raggiunse il quarto turno di Coppa Italia incontrando l’Inter a San Siro dove perse solo 3-2.



Il prossimo 19 ottobre il Trapanai arriverà a Chiavari. Ma Boscaglia in panchina non potrà andarci. Sabato scorso è stato espulso a Crotone e il giudice sportivo lo ha fermato per un turno «per avere, al 16° del secondo tempo, assunto un atteggiamento irrispettoso nei confronti del direttore di gara».
Ma Boscaglia contro il Trapani vorrebbe proprio esserci. E così l’Entella ha deciso di presentare ricorso anche sulla base di ciò che il tecnico racconta a proposito della sua espulsione.
«Sono rimasto molto dispiaciuto. Non ho mancato assolutamente di rispetto nei confronti del direttore di gara, tanto che nel dopo partita ho voluto chiarire la mia posizione al momento di salutare Camplone negli spogliatoi. Un arbitro che peraltro stimo molto. Ero arrabbiato con la mia squadra. Probabilmente il mio gesto verso la panchina è stato mal interpretato, ma ci sta specie durante una gara così tesa e concitata. La mia carriera parla chiaro: il mio rapporto con gli arbitri è sempre stato molto collaborativo. Vivo la partita in un certo modo, ma sono molto rispettoso della quaterna e con tutti ho raggiunto un’eccellente intesa.
Spero che il reclamo possa essere accolto e venga riconosciuta la mia buona fede. Alla gara con il Trapani tengo in modo particolare. Non lo nascondo, mi spiacerebbe molto dover stare in tribuna. Si è trattato di un malinteso di cui farò tesoro per il prosieguo della stagione».