cronaca

Tra il 30 settembre e il 1 ottobre l'elevazione della prima campata
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Si lavora 7 giorni su 7 nel cantiere del nuovo ponte 'Per Genova', un lavoro incessante e continuo di ingegneri, tecnici e operai in vista dell'elevazione della prima campata che è prevista da programma tra il 30 settembre e il 1 ottobre.


All'ingresso del cantiere c'è una calma apparente, pochi metri all'interno del percorso pedonale ed emerge  la complessità delle lavorazioni. Intorno i conci arrivati nel corso dell'estate, sui quali si sta portando avanti un lavoro a terra di preassemblaggio. I conci messi insieme formeranno una campata da 50 metri, il viadotto prevede 16 campate da 50 metri e 3 da 100 metri.

Questa prima parte è quella che sarà innalzata - da previsione - a fine mese tra due settimane e andrà ad occupare lo spazio tra le pile 5 e 6 che sono già alte 40 metri
, alle due pile mancano solo i 'baggioli', che sono le due strutture su cui poggerà l'impalcato in acciaio. L'elevazione avverrà attraverso le grandi gru presenti in cantiere e che negli scorsi mesi sono state protagoniste della demolizione di ponte Morandi. Le pile vengono costruite tutte con lo stesso criterio: palificazioni; fondamenta; starter che è la prima parte fuori terra della pila, che è "piena"; casseri in elevazione ossia quelle strutture di legno dentro le quali viene fatta la gettata di cemento e sono alti circa 4.5 metri; il "tappo" che è pieno e poi i "baggioli" che sono quelle due strutture su cui viene posato l'impalcato di acciaio.

Il cantiere ricorda un formicaio con decine di persone in movimento su diverse strutture: si lavora sulla sommità della pila 5 e a pochi metri di distanza alla base della pila 4 si spostano parti metalliche, così come si montano i casseri per la pila 8.  Uno dei tre conci che formeranno la prima campata è già assemblato, vicino la parte centrale del secondo formata da tre parti saldate insieme. I conci di acciaio hanno un colore azzurro tenue come voluto dall'architetto Renzo Piano in modo che l'impatto sullo skyline della Valpolcevera sia il minore possibile.