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Lo spot della Lega calcio mostra uno stadio fatiscente, un campo di calcio grigio, un pallone rovinato e la voce di sottofondo di un bimbo che dice che la pirateria uccide il calcio.

Uno spot che apre a molti interrogativi. Non vogliamo certo difendere la pirateria, sia chiaro, ma come è cambiato tutto il mondo del calcio da quando è diventato, non piu’ dei tifosi, ma esclusiva proprietà delle Pay Tv?

Innanzitutto una volta si assaporava davvero il piacere di andare allo stadio, oggi non a caso le presenze negli stadi sono diminuite fortemente. I tifosi non contano ormai piu’ poco o niente, forse servono solo anch’essi a far spettacolo. Gli abbonamenti alle Pay tv sono carissimi e la spaccatura tra Sky e Dazn ha creato enormi malesseri a chi prima aveva almeno un unico soggetto per un pacchetto di partite. Le televisioni locali come noi rischiano ogni giorno di essere considerati anch’essi pirati, mai nessuna intervista a calciatori, dirigenti se non sotto stretta autorizzazione dei padroni del mercato televisivo.

Ricordo quando avevamo ospiti fissi Vialli, Mancini, Eranio o Skuhravy e a turno tutta la squadra, i presidenti delle società che accettavano inviti e dibattiti veri con contraddittorio non come oggi che sfuggono ai confronti!
Negli anni pian piano siamo stati messi fuori da tutto, dagli stadi, non possiamo fare immagini, ci arrivano solo selezionate, dobbiamo stare attenti agli orari di trasmissione, scadono dopo poche ore, siamo trattati come mendicanti che cercano di svolgere solo il loro lavoro nell’interesse del loro territorio, anche per quelle squadre che poi le reti nazionali di fatto considerano poco se non zero! Siamo forse anche noi dei pirati? Non vogliamo certo esserlo ma lo spot che la Lega ha presentato a difese della grandi piattaforme ha sollevato un mare di critiche dei tifosi!

Sono proprio le pay tv che stanno rovinando il calcio creando stadi sempre piu’ vuoti, obbligando i tifosi a cercare tra anticipi e posticipi di trovare il tempo o a far combaciare impegni di lavoro con la voglia di seguire la propria squadra. Non difendiamo la pirateria, ma crediamo che questo spot sia una presa in giro dei veri valori del calcio e non pensiamo che il calcio sia salvato dall’esasperazione dei diritti televisive video che forse invece hanno fatto perdere a molti la voglia di seguire quello che era lo sport piu’ bello del mondo. Noi come Primocanale cercheremo di dare sempre di più  agli appassionati veri di calcio che amano dibattere, criticare costruttivamente per il bene delle nostre squadre. Avremo poche immagini da proporvi ma da noi avrete sempre onestà intellettuale e la libertà di esprimere il vostro pensiero.

* Maurizio Rossi - Editore di Primocanale