politica

La mia posizione di 'No Tav' e 'No (a questa) Gronda'
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Quando i potentati economici decidono di muoversi all’unisono a difesa degli interessi privati arrivano a giocare molto pesante. Riescono a mettere a rischio alleanze di Governo e provocare fratture nei partiti.

Ho già espresso la mia posizione di 'No Tav' (leggi qui) e 'No (a questa) Gronda' (leggi qui), come si può trovare nell’archivio di Primocanale. Inutile ripetermi. Ma non credevo, e mi sbagliavo, che le forze economiche che stanno dietro alla Tav sarebbero riuscite a piegare il premier Giuseppe Conte. E non mi sarei aspettato che questo voto sarebbe riuscito a spaccare ulteriormente il Pd.

Il Movimento 5 stelle è a pezzi, umiliato pure da Conte. Il Pd ha votato con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia per dimostrare che voleva fare la sua parte proprio come gli altri pro Tav, da destra a sinistra. Ma un raffinato 'piddino', attuale tesoriere ed ex capogruppo Luigi Zanda, dice che si doveva uscire dall’aula contestando in modo estremamente sobrio l'indicazione del suo successore Marcucci, attuale capogruppo Pd a Palazzo Madama e renziano di ferro.

La sensazione è che con questo voto il Pd si sia bruciato qualsiasi ipotesi di alleanza con il Movimento 5 stelle, alleanza che peraltro era invisa proprio ai renziani, mentre veniva ipotizzata da Franceschini, Gentiloni e altri. Ma vuoi vedere che questo voto pro Tav è stato fatto in modo scientifico proprio per rendere difficile qualsiasi ragionamento in vista di una crisi di Governo?

Ora abbiamo i partiti a pezzi, ma la Tav è salva! Mentre da noi, in Liguria, il raddoppio ferroviario che attendiamo da 80 anni è totalmente fermo. Senza alcun finanziamento previsto. È proprio per questo che, a oggi, nessuno si lamenta del nostro necessario raddoppio costiero: perché contiamo poco. E perché non c’è nessuna lobby di peso nazionale dietro all’operazione che la politica non è mai riuscita a sbloccare.