politica

L'intreccio Letta-Renzi-Franceschini
1 minuto e 13 secondi di lettura
Era il 9 di luglio quando, vedendo il ritorno politico di Enrico Letta in Italia come ospite d’onore di Assarmatori, ho ipotizzato un possibile accordo tra Pd e 5 Stelle (leggi qui)

Letta proprio in quei giorni tirava bordate a Salvini sui social. Il ministro Centinaio che doveva partecipare anch’egli ad Assarmatori poco prima dell’inizio del convegno, adducendo a motivi istituzionali, annullò la sua presenza. Ma il motivo vero era evitare uno scontro con l’ex presidente del consiglio “antisalviniano” e di trovarsi “in mezzo” tra lui e il pentastellato Danilo Toninelli. Nei giorni successivi il Pd con Franceschini ha aperto una ipotesi di Governo “antiLega” e ha espresso parole di apprezzamento per Luigi Di Maio e Davide Casaleggio.

Buona parte del partito si è dichiarato vicino a quel pensiero mentre Renzi ha perso le staffe aggredendo verbalmente le posizioni di Franceschini e minacciando di uscire dal partito se dovesse avverarsi una ipotesi del genere. Non può sfuggire infine quanto dichiarato dall’autorevole tesoriere del Pd, Luigi Zanda, nella diatriba fra i due: “Franceschini è stato molto equilibrato. Nessuno nel Pd pensa a governi o alleanze con M5s ma naturalmente la politica chiede un'attenzione a 360 gradi. Non giudico nessuno, ma mi sembra che, a fronte di un ragionamento serio di Franceschini, Renzi non abbia parlato di politica ma abbia avuto una reazione di carattere molto personale”.
TAGS