politica

1 minuto e 12 secondi di lettura
La sensazione che si percepisce guardando le immagini che Primocanale trasmette in diretta dal teatro Brancaccio di Roma è che la risposta a Giovanni Toti sia stata molto forte. E che sia  soprattutto l’esercito degli amministratori locali, quelli che si fanno il mazzo per mandare avanti comuni dimenticati dallo Stato a chiedere il decisivo rinnovameto di Forza Italia.


Decisivo per il governatore della Liguria significa soprattutto una cosa: che i dirigenti non siano più scelti esclusivamente dal Cavaliere e dal suo ristretto gruppo di Favoriti, ma dal popolo, parola gettonatissima alla conve tion dell’ex delfino di Berlusconi. Primarie primarie e primarie, grida Toti dal palco, applaudito da una platea piuttosto giovane rispetto all’ambiente abituale di Forza Italia, frequentato prevalentemente da ex. Ex democristiani, ex socialisti, ex Udc, Ccd eccetera .
Toti dunque ci prova auspica un congresso prima di Ottobre, il mese della rivoluzione che il governatore desidera ardentemente per rinnovare dalle radici il centrodestra nel nome di Berlusconi ma con capi nuovi, moderni, non reperti della Prima Repubblica.
Che ce la possa fare è tutto da dimostrare perché’ in un movimento/partito cosi assoluto e padronale discostarsi dal Re è pericolosissimo.Discostarsi senza regicidi, riconoscendo l’autorità’ intoccabile del fondatore.
La Carfagna, l’altra neo coordinatrice nazionale, sembra tornata a Arcore in buon ordine. Quindi l’ipotetica rivoluzione sarà’ tutta sulla spalle del presidente ligure.