cronaca

Rischio chiusura ed effetti a catena
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Torna a farsi molto tesa l'atmosfera negli stabilimenti italiani ex Ilva ora Arcelor Mittal.

Ieri l'ad di ArcelorMittal Europa Geert Van Poelvoorde era stato categorico:

"In assenza di una soluzione al problema della protezione legale, l'ex stabilimento Ilva di Taranto chiuderà il 6 settembre, quando entrerà in vigore la legge che ha abolito l'immunità. Il Governo continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c'è niente. Quindi il 6 settembre l'impianto chiuderà. Abbiamo ancora due mesi, spero che il Governo trovi una soluzione, siamo aperti a discutere".

La replica dei sindacati anche liguri non si è fatta attendere.


"La risposta di Arcelor Mittal era prevedibile e solo un governo pasticcione ed inaffidabile poteva non crederci. Lo diciamo ora noi: lotteremo per il lavoro, l'occupazione e per la difesa dell'industria contro un Governo inaffidabile". E' il commento del segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro.

"Abbiamo un governo che pensa di riconvertire la siderurgia con allevamenti di cozze, che cambia le regole in corsa e che per recuperare consenso elettorale mette in discussione il lavoro e la dignità di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Siamo sull'orlo di un burrone". Ha affermato invece Alessandro Vella, segretario generale della Fim Cisl della Liguria.