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 L'amore, l'attesa, l'inganno e la disperazione, sono questi gli elementi di una delle opere più amate di Giacomo Puccini: al Carlo Felice ritorna Madama Butterfly dal 14 al 20 giugno. 


 
E tante donne si possono ritrovare nella figura di Cio-cio-san, che cade nella trappola di Pinkerton. Sposata per gioco e rimasta in sua attesa con un figlio, si vede privare di ogni identità quanto l'americano fa ritorno con una nuova compagna per portarle via anche il bimbo. E non resta che togliersi la vita. 

 
Cio-cio-san come Manon, Tosca, Liù, Mimì: donne che amano e che, amando senza riserve, muoiono. E per questo è nato il ciclo di incontri "Fino all'ultimo respiro", che vedrà la Butterfly protagonista proprio giovedì 6 giugno alle 17.30 nell'auditorium Montale, dove Gianna Schelotto assieme ad alcuni ospiti analizzerà la figura femminile di oggi con l'eredità del melodramma. 





 
Un’opera dalla genesi tormentata, Madama Butterfly. Nell’estate del 1900 Puccini assistette a Londra alla rappresentazione del dramma omonimo che David Belasco (volpe astuta del teatro americano) aveva tratto da una novella di John Luther Long. Non parlando inglese, il compositore non capì una parola, ma uscì da teatro ugualmente scosso dalla tragica storia della giovane geisha giapponese che si uccide «con onore». 
 


 
In Madama Butterfly Puccini fece ricorso alla sua capacità stregonesca di trasformare in “pucciniano” tutto ciò su cui metteva le mani: le scale pentatoniche giapponesi, l’inno della marina americana, le armonie modali alludenti a un mondo musicale lontano, sfumato e arcaico, i richiami al Tristano. Eppure, nonostante l’emotività della vicenda e il fascino della partitura, la prima milanese (Teatro alla Scala, il 17 febbraio 1904) fu un fiasco, uno dei più memorabili della storia dell’opera insieme a quello della Traviata di Verdi. Ma aveva ragione Giovanni Pascoli quando, in una cartolina inviata a Puccini dopo la disastrosa recita scaligera, profetizzò: la «farfallina volerà».


 
Sul podio, a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice (preparato da Francesco Aliberti), sarà la bacchetta di Giuseppe Acquaviva, esperto pucciniano che, oltre ad essere il Direttore Artistico, questa volta ricopre per il lirico genovese il ruolo di Direttore d’Orchestra.
 
Il Teatro Carlo Felice propone Madama Butterfly nell’allestimento del Teatro Astana Opera andato in scena nell’aprile 2016 con la regia dell’attore e regista Lorenzo Amato (che offre una visione di Cio-cio-san come donna in crisi di identità), le scene sono firmate da Ezio Frigerio, maestro della scenografia di fama mondiale ed i costumi sono stati realizzati dal Premio Oscar Franca Squarciapino.  

L’opera si avvale di due cast prestigiosi, che si alterneranno nelle recite: Maria Teresa Leva e Keri Alkema (Cio-cio-san), Raffaella Lupinacci e Carlotta Vichi (Suzuki), Stefan Pop e Ragaa El Din (F.B. Pinkerton), Stefano Antonucci e Sundet Baigozhin (Sharpless), Didier Pieri (Goro) e John Paul Huckle (Lo zio Bonzo).