cronaca

Il palazzo è il civico 10 di via Porro
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Demolizione del primo palazzo di via Porro, il civico 10, sotto il troncone est di ponte Morandi; nuovi test per mitigare gli effetti delle esplosioni per l'abbattimento delle pile 10 e 11; udienza in tribunale in cui il gip deciderà sui quesiti della Procura da ammettere al secondo incidente probatorio. Tutto in un giorno, tutto domani.

Il primo palazzo ad essere abbattuto, tra l'ora di pranzo e il primo pomeriggio, sarà quello al civico 10, il primo di otto in via Porro. Si procederà in modo meccanico, senza l'esplosivo. Le demolizioni andranno avanti per tutta la settimana, fanno sapere dalla struttura commissariale. Per limitare la diffusione delle polveri saranno utilizzati nebulizzatori d'acqua. Le abitazioni nei giorni scorsi sono state svuotate di tutti i beni che gli sfollati non hanno potuto portare via (elettrodomestici e arredi) e sono state bonificate dalle parti in amianto.

E se entro il primo pomeriggio parte la demolizione del palazzo, la mattina nella ex cava dei Camaldoli si svolgerà il secondo test, dopo quello della settimana scorsa, per valutare quali misure adottare per limitare gli effetti dell'esplosione che distruggerà le pile strallate 10 e 11, identiche alla 9 crollata il 14 agosto scorso facendo 43 morti. Si studierà come un muro d'acqua può contenere le polveri causate dal cedimento delle pile con microcariche di dinamite. La settimana scorsa si è tenuto il primo test.

Domani si terrà anche l'udienza in cui il giudice per le indagini preliminari Angela Maria Nutini deciderà quali quesiti della Procura entreranno nel secondo incidente probatorio
, quello che deve chiarire le cause e le responsabilità del crollo (il primo ancora in corso è per valutare lo stato di salute del viadotto). Sono 40 i quesiti che ripercorrono la vita del Morandi, dallo studio del progettista agli allarmi sul deterioramento dello stesso ingegnere dopo la costruzione dalle analisi di Autostrade ai controlli del Mit, dai suggerimenti per il monitoraggio lanciati dal Politecnico di Milano al progetto di retrofitting presentato da Aspi e che il 2 febbraio del 2018 il ministero sottopone al Comitato di esperti e che sarà approvato dalla Vigilanza del Mit il 6 giugno 2018 per essere cantierabile in autunno, attività vanificata dal crollo. All'udienza partecipano i legali dei 73 indagati, accusati di omicidio colposo e stradale, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti. Ammessi all'incidente probatorio parenti delle vittime, i feriti e chi ha subito danni psicologici.