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Il presidente tornerà sabato in Italia e dovrà sciogliere il nodo Giampaolo
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Ultime 36 ore negli Stati Uniti per il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, che da New York dovrebbe spostarsi a Miami, in Florida, per un impegno personale. Sabato il Viperetta sarà di nuovo in Italia e domenica verrà a Genova per assistere all’ultima partita del campionato contro la Juventus.


Quasi certamente tornerà senza avere trovato accordi definitivi per la cessione della società al gruppo rappresentato da Gianluca Vialli e sostenuto economicamente da Jamie Dinan del Fondo York e Alex Knaster del Fondo Pamplona. I professionisti che hanno affiancato Ferrero negli Usa, ovvero il commercialista Gianluca Vidal e l’avvocatessa Deanna Richardson, potrebbero anticipare addirittura il rientro in Italia.


Il condizionale è d’obbligo, giacché secondo l’ex presidente Enrico Mantovani, indirettamente coinvolto nell’operazione, la trattativa non è del tutto tramontata: “Ferrero gioca legittimamente al rialzo – ha dichiarato Mantovani – mentre Vialli è abituato a centrare gli obiettivi che si prefigge. Quoto ancora la vendita della Samp all’80%”. Una previsione ottimistica, dunque, da parte di Mantovani anche se i tempi si stanno oggettivamente dilatando.


E gli altri ventilati, potenziali acquirenti, ovvero il Fondo Aquilor e gli arabi del principe saudita Abdullah? In teoria per Aquilor resta valida la prima offerta di acquisto della Sampdoria, superiore di una ventina di milioni a quella del gruppo Vialli mentre gli arabi risultano defilati dopo la fuoriuscita di indiscrezioni relative a presunti finanziamenti ricevuti dalla famiglia Bin Laden.


Il pallone, insomma, sta per tornare tra i piedi di Ferrero, salvo rilanci dell’ultima ora a New York. Il presidente, però, nei prossimi giorni potrebbe uscire rafforzato o indebolito, in base a come si concluderà la questione Giampaolo, che appare sempre più lontano dalla Sampdoria. Se, come sembra, l’allenatore dovesse dimettersi, significherebbe automaticamente che la Samp non ha alcuna intenzione di assecondare le sue ambizioni e di conseguenza quelle della società e della squadra. Situazione che renderebbe Ferrero più vulnerabile agli occhi della piazza. Se, invece, Giampaolo dovesse accettare di restare, attraverso la permanenza del tecnico Ferrero lancerebbe un segnale forte di stabilità e rilancio della sua gestione, giunta dopo cinque anni ad un bivio. Ma l’ipotesi rimane piuttosto difficile da concretizzare.


E i tifosi? Dopo le scaramucce e la contestazione del 2018, nell’anno in corso Ferrero è stato lasciato in pace, quasi ignorato con fredda indifferenza. Gli Ultras, per esempio, hanno deciso di indirizzare le loro attenzioni sulla formazione Primavera della Sampdoria, chiamando a raccolta il pubblico sabato alle 15 a Bogliasco in occasione della partita con il Chievo, fondamentale in ottica salvezza. Per il secondo anno consecutivo i giovani della Sampdoria rischiano infatti la retrocessione.


Un evento che anche per Ferrero rappresenterebbe un ulteriore smacco alla sua gestione: il presidente in questi anni ha deciso di puntare sui mattoni delle palazzine di Bogliasco, coordinate e gestite, come certifica il bilancio, dalla sua società immobiliare e cinematografica Eleven Finance srl, piuttosto che sui valori tecnici dei baby calciatori. E i risultati purtroppo si stanno vedendo. Quel vivaio che un tempo sfornava talenti come Lanna, Chiesa, Amoruso, Bellucci e in epoca più recente Fiorillo, Poli,
 Marilungo, Obiang e altri, è ridotto ad un serbatoio semivuoto. La retrocessione della Primavera blucerchiata sarebbe un’onta pesantissima da cancellare, oltre che un danno. Per questo i tifosi della Sampdoria hanno deciso di scendere in campo accanto ai ragazzi di Simone Pavan.