economia

Dopo lo stop del Fondo interbancario alla conversione dei bond
1 minuto e 57 secondi di lettura
L'improvvisa decisione del fondo statunitense BlackRock di rinunciare alla ricapitalizzaizone di Carige rende "più plausibile un intervento pubblico", afferma Moody's, anche se "restano possibili anche altri scenari". L'agenzia di rating rileva come il fondo Usa sia stato l'unico player privato a manifestare interesse nell'operazione e nota come né Blackrock, né Carige abbiano fornito dettagli sulle motivazioni del disimpegno.

"La ritirata di BlackRock non suona bene per gli sforzi di salvataggio senza soldi pubblici". A ogni modo il mandato dei commissari scade a settembre e questo "lascia un certo margine di tempo per cercare soluzioni private alternative", aggiunge Moody's. In caso contrario, secondo l'agenzia, lo Stato dovrebbe mobilitare circa 1 miliardo di euro di ricapitalizzazione precauzionale che significherebbe la nazionalizzazione di fatto di Carige. E lo scenario "potrebbe essere positivo per gli obbligazionisti senior e i depositanti, assumendo che non siano soggetti a burden sharing (ma rimborsati come avvenne con il Monte dei Paschi e le due venete, ndr), ma probabilmente negativo per gli obbligazionisti subordinati".

Per lo Stato e per il Governo non sarebbe un'operazione indolore. Quanto messo da parte per Carige, stima Moody's, rappresenta lo 0,06% del pil italiano, ma le finanze pubbliche sono comunque già abbastanza "sotto pressione" anche per il peggioramento delle condizioni economiche in generale e qualsiasi "deviazione" ulteriore dai target fissati rischia di far salire le tensioni con la Commissione Europea in vista dell'autunno.

Il passo indietro di BlackRock in Carige "penso riguardi la dimensione aziendalistica dell'istituto", ha commentato Vincenzo Boccia. Il presidente di Confindustria ha risposto a margine degli Stati generali dell'Education, a chi gli chiedeva se la decisione del fondo americano può essere interpretata come una mancanza di fiducia nel Paese. "Non siamo molto favorevoli alle nazionalizzazioni, ma è chiaro che il sistema bancario nel suo complesso va salvaguardato perché è una precondizione determinante affinché arrivino flussi di credito al mondo dell'economia", ha aggiunto. Infine, sulla possibilità di un intervento dello Stato nel salvataggio della banca, Boccia ha osservato: "non so se le regole attuali ci consentono di poter nazionalizzare una banca, sarei cauto", e a proposito di un effetto domino ha concluso:' "Non penso, parliamo di una banca non di effetto sistemico".